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martedì | 13-05-2025

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Arezzo, ritirato il bando per le case popolari, Ceccarelli replica a Manneschi

«Purtroppo l’assessora si presta a fare polemica politica sacrificando le esigenze amministrative e istituzionali. La Regione Toscana ha dovuto adeguare la legge regionale alle sentenze della Corte Costituzionale che si è pronunciata sulle leggi delle Regioni Lombardia e Abruzzo, guidate dal centrodestra, che hanno creato il problema. Anci ci ha chiesto a nome di tutti i Comuni titolari dei Lode di poter modificare la legge adeguandola alla sentenza della Corte per evitare che i bandi fossero oggetto di ricorsi. L’approvazione delle modifiche alla legge in Consiglio regionale è stata dapprima ritardata per via dell’ostruzionismo della Lega e poi è arrivata grazie ad una buona mediazione e senza nessun voto contrario, neanche dei leghisti. Con questa modifica non facciamo altro che conformarci ai principi fondamentali cui si è ispirata la Corte Costituzionale, ovvero: le case popolari devono essere date prima a chi ha più bisogno e senza alcuna discriminazione raziale, di nazionalità, di religione o di altro tipo, come prevede la nostra Costituzione». Così Vincenzo Ceccarelli, capogruppo Pd in Consiglio regionale, replica all’assessora comunale Monica Manneschi commentando il ritiro del bando per le case popolari del Comune di Arezzo. «L’assessora rispondendo a input politici e sacrificando gli interessi dei cittadini – aggiunge Ceccarelli – ha pubblicato un bando sbandierando che sarebbe andati avanti in ogni caso. Poi adesso che in Consiglio regionale abbiamo trovato una soluzione, è costretta al ritiro e apre una debole polemica con la Regione. Purtroppo la verità è che si è perso tempo per fare propaganda politica, utilizzando impropriamente anche i canali istituzionali, e non tutelando i bisogni dei tanti cittadini che aspettavano i bandi per avere una risposta alle loro bisogni». 

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