Chiassai Martini: "Chieste dimissioni a Angiolini". Ma richiama su "indignazione a orologeria"

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Silvia Chiassai Martini, presidente della provincia di Arezzo, anticipa sui social di aver chiesto ad Angiolini, "il cui comportamento resta inaccettabile", "responsabilmente di dare le dimissioni dal ruolo che occupa". Ma avverte sul pericolo del due pesi e due misure
"Non ho sentito nessuno in questi giorni indignarsi per Saman, una ragazza 18enne pachistana sparita nel nulla da oltre un mese, sulla cui scomparsa gli inquirenti sono ormai certi che si tratti di omicidio premeditato", premette la presidente della Provincia di Arezzo Silvia Chiassai Martini.
"Una giovane donna, vittima della sua famiglia, dell'integralismo, della assenza di libertà, di matrimoni combinati. Una vicenda raccapricciante di una ragazza sola contro una cultura che considera le donne come merce di scambio senza dignità. Una cultura che può arrivare perfino ad uccidere se non si rispettano quelle regole, con l'incapacità di integrarsi. Il silenzio su questa vicenda da parte della politica è stato evidente perché non possono esserci casi dove indignarsi e altri dove indignarsi di meno per non dare "ragione" a chi sostiene la necessità di condannare e di non tollerare "culture" della violenza".
Poi la Presidente disinnesca la ridda di polemiche suscitate dal post della presidente della commissione provinciale pari opportunità Rossella Angiolini:
"Su Rossella Angiolini, il linguaggio da lei utilizzato è inaccettabile, ma non ho sentito nessuno di quelli che oggi pubblicamente si indignano, indignarsi per Saman che resta una vittima. Non ci si può indignare ad orologeria.
Sulle offese a Giorgia Meloni la politica non si è espressa a sostegno, anzi, oggi invece vedo attivarsi e tornare a parlare contro l'Angiolini, il cui comportamento resta inaccettabile ed è per questo motivo che le ho chiesto responsabilmente di dare le dimissioni dal ruolo che occupa".

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