Il mistero dei libri distrutti. E’ battaglia dopo la nota di spiegazioni del Comune

“Non siamo d’accordo – continuano dal Pd – Castiglioni è un paese normale, fatto di gente normale a cui piace sapere le cose e sarebbe bene che l’Amministrazione facesse chiarezza su quello che è accaduto. Per altro, tra quei libri, ve ne erano alcuni del fondo Tafi, una raccolta importante che non meritavano quella ingloriosa fine. Ma anche fossero stati libri di scarso valore, non è giustificabile che un Amministrazione comunale, in un comunicato ufficiale, si rivolga a un Consigliere comunale accusandolo di avere “storture mentali”, non è accettabile che un consigliere di opposizione venga tacciato di essere un “odiatore seriale”. La colpa del consigliere è quella di aver fatto il suo mestiere e cioè aver evidenziato che una serie di libri, che non dovevano essere distrutti, siano invece finiti tra l’immondizia. Non sappiamo se la brutta fine di una parte del patrimonio librario del comune sia addebitabile a un errore amministrativo o umano, la verità, al di là delle giustificazioni da avvoccaticchio, portate avanti dalla Giunta Comunale, è che il misfatto è accaduto. Quindi perché prendersela tanto e trasformare il tutto in una polemica violenta e esagerata? Forse per abbuiare l’episodio? Mille volte meglio sarebbe stato ammettere l’errore e finirla lì. Invece no! Si denigra, si alza il polverone, arrivando perfino a denunziare la cosa alla Procura della Repubblica. Quale reato sarebbe stato commesso? Non facciamo ridere! Il problema è che questa Amministrazione non sopporta le critiche, perché tutto a Castiglioni (il paese che gli amministratori comunali definiscono anormale) deve andare bene, qui deve sempre splendere il sole, invece qualche volta piove e tira vento. Una cosa è certa, a questo punto, visto la piega che ha preso la storia, l’Amministrazione ha l’obbligo di dire come stanno le cose”.
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