Non sto zitto

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No, non sto zitto. Un dolore intimo che ci prende alla gola, ancora vivo, generazione cancellata. Camion in fila in una notte deserta e con i semafori spenti. Non si accende il verde della speranza. Una ferita ancora aperta per tutti, le lacrime celate dietro volti increduli, i volti stanchi degli infermieri e dei medici che ancora salvano vite e consolano in questa malattia della solitudine.

Oggi si celebra una giornata del ricordo. La Toscana è una delle ultime regioni italiane nella vaccinazione delle persone anziane. Ancora una lunga lista di attesa per gli ultra ottantenni affidati solo ai loro medici di base che fanno, quando va bene, sette vaccini alla settimana. Oltre il novanta per cento dei morti e dei ricoverati nelle terapie intensive riguardano gli over sessantacinquenni e la Toscana sembra non accorgersene. Sono stati vaccinati, in base a strani meccanismi di consenso, in ordine: tutti gli avvocati e i loro studi al completo, il personale amministrativo delle università chiuse e degli insegnanti, i maestri di tennis, i notai, i farmacisti e i loro magazzinieri, il personale degli uffici del diritto allo studio in ultimo, cosa gravissima, il vice presidente della Giunta Regionale, giovane donna, perché avvocato. Potrei continuare con altri esempi ma non serve, tanto nessuno ne risponde. E' mai possibile che nessuno si assuma la responsabilità? Eppure tutti loro stanno nei social a ricordarci quanto sono bravi. Perchè non viene rispettato un piano vaccinale che, anche copiando altre regioni (porto ad esempio il Lazio) possa dare una garanzia alle persone anziane di poter accedere in via prioritaria ai vaccini, come ci ha ricordato ancora oggi a Bergamo il presidente Draghi. Ho scritto più volte a Giani, ma nessuna risposta.

Tags: Coronavirus 18 marzo

Tito Barbini

Tito Barbini

Scrittore e politico italiano, Sindaco di Cortona dal 1970 al 1980, poi presidente della provincia di Arezzo

Amico personale di Francois Mitterrand, nel 2004 ha interrotto la sua esperienza politica, lasciando tutti gli incarichi per intraprendere un viaggio lungo 100 giorni, con uno zaino come unico bagaglio, che lo ha portato dalla Patagonia all'Alaska. Al ritorno ha scritto del viaggio nel libro Le nuvole non chiedono permesso e da quel momento si è dedicato a raccontare nei suoi libri i suoi viaggi successivi[2]. Nel 2016 è uscito il libro "Quell'idea che ci era sembrata cosi bella" -Da Berlinguer a Renzi, il lungo viaggio. Cinquant'anni di vita politica e istituzionale nel filo di un racconto sul fallimento storico del comunismo. Alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 ha aderito a Liberi e Uguali, in aperta polemica col PD di Matteo Renzi