Centri vaccinali a Bibbiena, Cortona, Sansepolcro e Arezzo. Loro Ciuffenna per il Valdarno

Silvia Chiassai Martini: "La scelta di Loro Ciuffenna inadeguata per il Valdarno"

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I punti vaccinali allestiti nei comuni più grandi e baricentrici dei territori: Bibbiena per il Casentino, Cortona per la Valdichiana, Sansepolcro per la Valtiberina, Arezzo potrà contare su una seconda struttura a Monte San Savino. Chiassai Martini contesta la scelta per il Valdarno

Il sindaco di Montevarchi:  “Sono amareggiata che la nostra proposta di mettere a disposizione le postazioni della Croce Rossa Italiana nel resede della piscina comunale e il salone all’interno del Centro parrocchiale di S. Andrea non sia stata accolta dalla Asl, preferendo una struttura situata a Loro Ciuffenna come unico centro vaccinale per il Valdarno".

"Tengo a precisare che il mio rammarico non è rivolto all’Amministrazione comunale di Loro Ciuffenna che, responsabilmente e collaborativamente, ha presentato all’azienda sanitaria la sua disponibilità, ma oggettivamente, dal punto di vista logistico e di accessibilità, si tratta di una scelta decentrata e penalizzante per i cittadini che balza subito agli occhi anche confrontandola con quella effettuata dalla Asl per le altre aree della provincia, dove i punti vaccinali  sono stati allestiti nei comuni più grandi e baricentrici dei territori, Bibbiena per il Casentino, Cortona per la Valdichiana, Sansepolcro per la Valtiberina, mentre Arezzo potrà contare su di una seconda struttura a Monte San Savino.

Ritengo che l’individuazione di Loro Ciuffenna sia inadeguata per un programma vaccinale che interesserà non solo le categorie specifiche del personale scolastico docente e non docente, forze armate, di polizia e penitenziaria, per altri servizi essenziali, ma riguarderà una campagna di massa per la popolazione dove sarà fondamentale garantire un’ottima capacità organizzativa anche dal punto di vista della mobilità e dell’accessibilità dei luoghi. Lo scorso 15 gennaio, proprio in previsione dell’avvio delle vaccinazioni sul territorio e per avere informazioni su modalità e tempistiche, ho scritto direttamente al Direttore Generale D’Urso per formalizzare la disponibilità di usufruire delle tende del Corpo militare Volontario della Croce Rossa Italiana che ormai da diversi mesi sono operative a Montevarchi per effettuare test sierologici e tamponi rapidi ai cittadini e agli studenti delle scuole. Una realtà inserita in una zona facilmente accessibile a piedi e in auto, adiacente ad un’area di parcheggio, ideale per accogliere in sicurezza un numero consistente di persone, senza rischio di assembramenti o disagi per la viabilità. Un allestimento che, da dicembre ad oggi, ha già permesso al personale sanitario volontario della CRI di effettuare ben 1700 tamponi rapidi, ricevendo un riscontro positivo dei cittadini in termini di funzionalità, partecipazione ed efficienza. Sempre in quella lettera, avevo fatto presente anche la disponibilità del Corpo Militare volontario della Croce Rossa a collaborare con volontari in supporto al personale sanitario che la Asl avrebbe impiegato per le vaccinazioni al fine di dare un aiuto concreto per una rapida vaccinazione della popolazione più a rischio.

Purtroppo non ho mai ricevuto alcuna risposta, nonostante che il nostro Comune abbia presentato la disponibilità di ambienti idonei per il fine richiesto. Devo sottolineare anche il mancato coinvolgimento della Conferenza dei Sindaci, l’organo preposto alla condivisione della programmazione sanitaria che investe il territorio del Valdarno e i suoi cittadini.  Mi rivolgo ancora alla Asl rinnovando la diponibilità delle postazioni allestite dalla Croce Rossa e della struttura di S. Andrea per non limitarsi ad una sola opportunità per la nostra comunità, visto anche l’importante bacino di utenza rappresentato dal Valdarno. Chiedo anche alla Asl di non incorrere in certe mancanze organizzative del passato in cui i primi cittadini non venivano mai adeguatamente informati. I Sindaci sono i responsabili della salute pubblica e devono essere costantemente messi a conoscenza sulle scelte sanitarie, in questo momento difficile, e sulla programmazione della campagna vaccinale per dare quelle risposte che già la popolazione, soprattutto le fasce più a rischio, stanno chiedendo e sui quali vogliamo essere pronti, ma che attualmente non siamo in grado di dare”.  

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