Fuori Franco Caridi: Arezzo avrà un nuovo segretario generale. Donati, Romizi e i dem chiedono chiarimenti a Ghinelli

La vicenda
Il suo incarico sarebbe scaduto il prossimo 4 febbraio, ma con possibilità di rinnovo. La decisione di sostituire Franco Caridi è arrivata come un fulmine a ciel sereno per l’ex collaboratore del sindaco. Stando alle dichiarazioni che ha rilasciato alla stampa, il (fu) segretario generale aretino è stato colto di sorpresa dalla scelta di Alessandro Ghinelli: “Un atto arrogante e fino a quel momento imprevedibile” sono le sue parole riportate dal quotidiano La Nazione.
Franco Caridi ha riferito di rassicurazioni da parte del primo cittadino – già riconfermato per il secondo mandato – sulla prosecuzione del suo incarico; poi una Pec con la comunicazione dell’avvio della procedura di sostituzione e, il giorno dopo, un messaggio WhatsApp da parte di Ghinelli che lo avvisava di dovergli parlare.
Sempre dalle pagine della Nazione, però, Caridi ha condito il suo resoconto con un annuncio piuttosto sibillino:
“Di ciò che è accaduto ho subito informato la Questura e mi sono recato personalmente negli uffici della Digos per mettere al corrente gli inquirenti della situazione. Ci sono fatti di cui dovevo parlare. D’altra parte un sindaco può certamente disporre della sostituzione di un segretario generale, ma il Comune non è casa propria in cui ognuno fa quello che vuole, è un bene pubblico e come tale bisogna trattarlo. E nel caso di specie fare certi collegamenti mi pare naturale”.
L’ex collaboratore comunale potrebbe alludere a fatti inerenti all’inchiesta Coingas, riguardo ai quali gli inquirenti l’hanno già ascoltato più volte. Inoltre Franco Caridi aveva manifestato perplessità sull’incompatibilità di Francesco Macrì per la carica di presidente di Estra. Al segretario generale la legge riserva infatti funzioni di assistenza giuridico-amministrativa sulla conformità dell’azione dell’ente alle normative in vigore; pur essendo alle dipendenze dello Strato tramite il Ministero dell’Interno, dipende funzionalmente dal sindaco, che lo deve nominare non prima di 60 giorni e non oltre i 120 dalla dalla data del suo insediamento.
Le reazioni politiche
Per il momento le ragioni dell’addio anticipato a Palazzo Cavallo di Caridi rimangono avvolte nel mistero, ma le opposizioni si sono mobilitate nella richiesta di chiarimenti all’esecutivo Ghinelli. “A memoria non era mai accaduto. Un segretario generale rispedito a casa con una semplice Pec e poi con una richiesta d’incontro con messaggino WhatsApp“, va all’attacco con una nora il gruppo consiliare del Partito Democratico.
“Certamente è poi la prima volta che un segretario generale annuncia non solo quanto accaduto, ma precisa anche di essersi successivamente recato negli uffici della Digos. Il sindaco Ghinelli è adesso oggettivamente obbligato a chiarire le ragioni della rottura del rapporto fiduciario con un segretario generale che lui stesso aveva scelto. Deve anche chiarire, ovviamente senza entrare nel merito della vicenda giudiziaria, se questa rottura è connessa (come scrivono alcuni media) con la vicenda Coingas oppure no. Chiediamo che lo faccia pubblicamente al più presto e che, in ogni caso, riferisca in apertura del prossimo Consiglio comunale”.
“Caridi sia convocato a riferire in Commissione controllo e garanzia“: è questa la proposta di Francesco Romizi, capogruppo consiliare di Arezzo 2020.
“E siamo a due. Ma questo desta maggiore scalpore. Si tratta del numero dei segretari generali che sono stati allontanati dal sindaco Ghinelli. Tuttavia la vicenda di Franco Caridi, dopo quella di Diego Foderini, ‘licenziato’ nel 2017, desta interrogativi più pregnanti. Il primo, solo in apparenza banale: cos’è successo all’improvviso? Già, perché tra Ghinelli e Caridi c’è sempre stata totale fiducia reciproca, certamente agevolata da un certo atteggiamento di compiacenza – o almeno così ci è parso – dell’ex segretario generale.
Poi leggiamo di una vera e propria defenestrazione, con tanto di colloquio successivo di Caridi in Procura. A questo punto, nasce la seconda domanda: perché solo adesso? Se c’era qualcosa da riferire occorreva recarsi a comunicarlo, come pubblico ufficiale, nel momento in cui se ne ravvisava l’accaduto, non alla fine di un incarico interrotto peraltro bruscamente e con un volare di stracci. O forse ha ritenuto di doversi recare di nuovo nelle sedi giudiziarie per rettificare o addirittura ampliare le sue precedenti deposizioni?
Chiediamo per questo la convocazione, da parte del presidente, della Commissione consiliare controllo e garanzia con la richiesta di esplicita audizione dell’ex segretario generale, affinché informi i consiglieri e tutta la città su come sono andate davvero le cose. Altrimenti le ombre sull’opaco operare amministrativo di questi ultimi anni, già fitte di suo, non si diradano ma continuano ad allungarsi”.
“Cosa sta accadendo all’amministrazione comunale? La Giunta riesce a essere un punto di riferimento?“, si domanda Marco Donati di Scelgo Arezzo.
“È necessario iniziare a porsi degli interrogativi per il bene di Arezzo e nell’interesse dei suoi cittadini. Cosa sta accadendo all’amministrazione comunale? La Giunta Ghinelli è in grado di elaborare soluzioni per traghettare questa città oltre le secche e i tanti cambiamenti causati dalla pandemia?
Negli ultimi giorni abbiamo assistito al ritiro della nomina di Franco Caridi da segretario generale del Comune, alla politica che interviene nella Giostra del Saracino facendola diventare terreno di scontro, a un cittadino costretto a difendersi in tribunale da una querela mossa nei suoi confronti, a uno scontro pubblico tra coloro che hanno amministrato la città fianco a fianco nei cinque anni precedenti. Cosa dobbiamo aspettarci ancora?
Il gruppo consiliare di Scelgo Arezzo in questi primi mesi ha provato a svolgere il proprio ruolo in modo propositivo, presentando idee e progetti e senza polemiche sterili. Purtroppo facciamo fatica a trovare un’interlocuzione e siamo costantemente sollecitati da cittadini preoccupati che chiedono risposte. Rimaniamo ancora in attesa di conoscere la data del Consiglio comunale aperto che abbiamo richiesto assieme ad altri gruppi consiliari, destinato ad affrontare opportunità e problematiche del presente e del futuro. Su questo confidiamo sulla correttezza del presidente Luca Stella affinché si possa tenere presto.
Siamo preoccupati perché il Comune può e deve fare molto, anche sul terreno economico, ma se chi amministrata non mette rapidamente al centro delle politiche locali un progetto di sviluppo basato, tra le altre cose, su servizi pubblici efficienti, tempi della pubblica amministrazione, logistica, polo formativo, Arezzo sarà destinata a perdere ricchezza e occupazione. E non può permetterselo”.