Il Paese non sopporterebbe una crisi di Governo

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Muoiono ogni giorno centinaia di persone, migliaia perdono il loro posto di lavoro e qualcuno pensa a mettere in crisi il governo. Assisto attonito a questa irresponsabile bramosia di potere
Lascio per un attimo il mio impegno nella scrittura per fare una breve riflessione politica, molto amara. E’ in atto uno strano e brutto gioco al massacro nei confronti del Governo. Brutto e pericoloso. Certo è un governo non alieno da errori e deficienze, ma che ha saputo, in un momento così difficile, dare al paese una guida responsabile e sicura. A condurre questo gioco sporco sono in tanti e non solo la destra. La tela del ragno si sta tessendo in questi giorni. E non mi riferisco solo a Salvini, Meloni, a giornalisti più o meno autorevoli, di destra e di centro"sinistra", le televisioni di Cairo, la Confindustria con il suo nuovo presidente, i presidenti di Regione, che giocano a fare i governatori alla maniera americana creando confusione e incertezza nelle regioni da loro amministrate. No, ci sono, anzi, sono la punta di diamante, politici sconfitti, irrilevanti nei sondaggi, che hanno oggi per la sola forza di alcuni numeri in parlamento di far parte della maggioranza. Che stanno, forse per qualche poltrona in più, forse per darsi visibilità e soprattutto, per essere tra i manovratori dei grandi fondi finanziari europei, avvertendo il governo, minacciandone la crisi. Non è la cabina di regia o lo scarso ruolo del parlamento in discussione, sono soltanto alibi. Insomma, non bastava il nemico comune, il virus che ha seminato e continua a seminare morte e dolore, ora c’è quest’altro assedio. Per fortuna c’è la maggioranza degli italiani che sembra respingere questa follia. Spero che Zingaretti, Conte e infine lo stesso presidente Mattarella sappiano respingere questo brutto gioco. Agli avvelenatori dei pozzi vorrei dare un solo consiglio: contate i morti, non i voti. Un paese in queste condizioni, che attende con ansia e speranza non solo il vaccino, ma una ripresa economica e con essa la salvaguardia del lavoro, non potrebbe sopportare una qualsivoglia crisi di governo. Come si fa ad essere così irresponsabili persino a minacciarla soltanto?

Tags: crisi di governo Governo Giuseppe Conte

Tito Barbini

Tito Barbini

Scrittore e politico italiano, Sindaco di Cortona dal 1970 al 1980, poi presidente della provincia di Arezzo

Amico personale di Francois Mitterrand, nel 2004 ha interrotto la sua esperienza politica, lasciando tutti gli incarichi per intraprendere un viaggio lungo 100 giorni, con uno zaino come unico bagaglio, che lo ha portato dalla Patagonia all'Alaska. Al ritorno ha scritto del viaggio nel libro Le nuvole non chiedono permesso e da quel momento si è dedicato a raccontare nei suoi libri i suoi viaggi successivi[2]. Nel 2016 è uscito il libro "Quell'idea che ci era sembrata cosi bella" -Da Berlinguer a Renzi, il lungo viaggio. Cinquant'anni di vita politica e istituzionale nel filo di un racconto sul fallimento storico del comunismo. Alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 ha aderito a Liberi e Uguali, in aperta polemica col PD di Matteo Renzi