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giovedì | 17-07-2025

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Buoni spesa dal Comune, secondo giro dopo marzo. Pd Arezzo: “Vengano subito assegnati”

“Sono molte le famiglie monogenitoriali e monoreddito con figli a carico che non riescono più a far fronte ai bisogni primari tra i quali l’alimentazione. La scelta del Governo di finanziare misure di ‘solidarietà alimentare’ tramite buoni pasto è di grande importanza, va oltre la classica distribuzione dei pacchi viveri preconfezionati o l’accesso a strutture completamente dedicate ai poveri. È una modalità che garantisce la ‘dignità’ ed evita etichettature. Anche a marzo al Comune di Arezzo era stata assegnata pari cifra, ma si erano verificati ingiustificabili ed irresponsabili ritardi, nonché fatte modalità farraginose che hanno reso difficile l’accesso a questa importante misura di sostegno.

Chiediamo pertanto al vicesindaco con delega alle politiche sociali Tanti tempi rapidi per l’assegnazione di queste risorse ai cittadini e la massima trasparenza sui criteri per la definizione della platea degli aventi diritto, tenendo conto di quanto scritto nell’articolo 2 della legge. È altrettanto necessario che sia dato un tempo utile per la consegna delle richieste, che deve essere fatta in modalità sia telematica che con consegna diretta, al fine di evitare che molte persone anziane che vivono sole e non usano internet rimangano fuori dall’accesso.

Come stabilito dalla norma, i buoni alimentari possono essere utilizzati presso gli esercizi commerciali contenuti nell’elenco pubblicato dal Comune sul suo sito istituzionale. Auspichiamo che tale elenco sia il più ampio possibile, al fine di facilitare tutti gli aventi diritto nell’utilizzo dei buoni spesa, senza doversi recare in esercizi commerciali lontano dalla propria abitazione. A tal fine riteniamo che vada superata la scelta fatta a marzo dal Comune di Arezzo di erogare i buoni alimentari mediante dei ticket: questa iniziativa ha limitato la platea degli esercizi commerciali a cui i cittadini potevano rivolgersi (solo quelli che avevano aderito a quel circuito) e ha costretto detti esercizi commerciali a pagare una commissione”.