Cinque idee per il futuro di Arezzo: Ghinelli svela le linee del mandato-bis

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In occasione del Consiglio comunale, il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli ha presentato le linee di mandato 2020/2025, che sono state approvate con 21 voti favorevoli. Contrarie le opposizioni

La premessa d'obbligo è stata che "la legislatura appena iniziata vede una realtà territoriale cittadina in difficoltà, a causa dell'avanzata del Covid. Dopo l'epilogo della vicenda legata a Banca Etruria, che nel dicembre 2015 ha azzerato la banca del territorio, rendendo praticamente impossibile la crescita del tessuto economico cittadino, nello scorso mandato abbiamo posto le premesse per affiancare al sistema di produzione manifatturiera, da sempre caratteristica saliente dell'imprenditoria locale, un nuovo 'motore' legato allo sviluppo culturale e al turismo".

"I risultati, di notevole significato, hanno visto una crescita turistica di quasi il 90% in cinque anni e un'affermazione culturale di Arezzo come città d'arte. Più di 400 nuove aziende (per lo più giovanili) sono nate nella ristorazione, nell'accoglienza e, più in generale, nell'ambito del turismo e della cultura. Ma, cosa ancora più interessante, grazie a questa nuova vita cittadina non più chiusa e ripiegata su se stessa, c'è stato il risveglio di un orgoglio cittadino spesso frustrato dal centralismo regionale.

A questa 'avanzata impetuosa', che la città ha percorso con gioia e ritrovato senso di identità, ha fatto seguito il periodo del lockdown nazionale che ha frenato in modo pesante l'economia. Dopo la primavera, Arezzo ha avuto comunque la forza, il coraggio e l'orgoglio di rialzare la testa. 'Arezzo non molla e riparte' è stato il programma che l'amministrazione comunale ha varato nel luglio in soccorso di famiglie e imprese, riuscendo a finanziare con quasi otto milioni di risorse proprie un complesso di aiuti di circa 11 milioni di euro. Solo così l'economia cittadina, seppure ferita, si è ripresa.

L'idea di sviluppo della città si fonda su cinque concetti base, li abbiamo definiti aree strategiche: 'La città di tutti e di ciascuno', 'La città della crescita sostenibile', 'La città della cultura come capitale', 'La città europea, resiliente e innovativa', 'La città del benessere'. Amalgamati, serviranno a vincere definitivamente la sfida: fare di Arezzo non più solo la Città dell'Oro ma anche una città accogliente, ricca di tesori che sono di Arezzo e ad Arezzo rimangono, pronti a coinvolgere anche emotivamente il turista curioso e consapevole di visitare una dei luoghi più belli e affascinanti della Toscana".

"Al momento vi è un innegabile situazione di emergenza che va gestita con grande attenzione per evitare di dover pagare un prezzo altissimo. Non sappiamo quando la pandemia finirà e soprattutto ignoriamo a oggi ciò che lascerà dietro di sé, le ripercussioni sull'economia, i cambiamenti dal punto di vista sociale, sulle relazioni personali e lavorative.

Ma potremmo essere i primi a uscirne: nei mesi nella prima ondata siamo rimasti sostanzialmente liberi dalla pandemia e per questo nei mesi di luglio e agosto abbiamo tratto benefici turistici. Adesso subiamo numeri che non c'erano appartenuti. Ma la sfida è aperta, la posta in palio altissima: vi sarà la necessità di tutte le intelligenze che il territorio può mettere in gioco, secondo una tradizione che storicamente ci contraddistingue. Che ognuno dia il suo contributo pur nel rispetto dei rispettivi ruoli. Se ciò avverrà (e sono sicuro che su questo nessuno si tirerà indietro), allora veramente ce la faremo, come sopra auspicato, a uscirne per primi. E, una volta liberi, non potremmo non porci la domanda: cosa ci sarà dopo il Covid?".

"Ecco allora le nostre idee per il futuro. A partire dalla cultura: la prima declinazione è innanzitutto di carattere musicale, se non altro per ragioni storiche: ad Arezzo il monaco Guido ha scritto prima dell'anno 1.000 il suo linguaggio universale. Dal 2016 abbiamo un conservatorio e una fondazione in grado di organizzare grandi eventi culturali, dalla mostra di Mimmo Paladino al Raro Festival, ai concerti estivi nell'Anfiteatro romano. Una città che nel recente passato, attraverso l'ingresso, non scontato, in Eurocities - network europeo di città di media dimensione nel quale occupa un ruolo attivo nel Forum Cultura - ha intrapreso una vocazione decisamente europea, che si vuole non solo consolidare nel mandato che adesso inizia ma anche far crescere attraverso la realizzazione di uno spazio culturale importante come la New Public Library, la nuova biblioteca della città, che non sarà solo luogo culturale ma anche sociale. Abbiamo pensato a una sorta di 'terzo luogo', concetto portato alla ribalta dal sociologo statunitense Ray Oldenburg, uno spazio pubblico dove passare il tempo che non sia casa o lavoro. Dove si faccia interazione e comunità e che dia ad Arezzo una dimensione europea come poche città in Italia. L'area individuata è quella dell'ex Scalo Merci.

La library ma anche la diffusione e la veicolazione dell'eccellenza aretina, nonostante lo stop al progetto di Arezzo Capitale Italiana della Cultura, saranno obiettivi da perseguire attraverso un rafforzamento delle due fondazioni (Guido d'Arezzo e Arezzo Intour). Per inciso, al progetto di Arezzo Capitale Italiana della Cultura hanno partecipato numerosi soggetti pubblici e privati, testimonial, partner, sponsor, i direttori del Metropolitan Museum di New York e della National Gallery di Londra, in un grande sforzo di coordinamento territoriale. A tale progetto ci credo e sto preparando con l'ufficio legale del Comune una richiesta di accesso ai documenti per capire meglio i motivi dell'esclusione".

"Arezzo sarà una città che si sviluppa in modo sostenibile, attraverso una politica di vero risparmio energetico, declinato con un progetto sostenuto da Aisa Impianti per la valorizzazione dell'impianto di San Zeno, che intende far crescere la capacità di recupero, riuso, riciclo del sistema rifiuti, con un occhio particolare alla frazione organica, attraverso una linea di trattamento imperniata su un nuovo biodigestore in grado di produrre biogas, e da questo biometano, da restituire ai cittadini in un impianto di erogazione in prossimità dell'impianto. Questo renderà anche più appetibile la ricarica gratuita di auto elettriche attraverso la cessione dell'energia prodotta nel processo di termovalorizzazione.

Più in generale, restando in questo ambito, il prossimo quinquennio deve essere contraddistinto da un drastico miglioramento delle condizioni ambientali grazie a programmazione e innovazione: gli ambiti di intervento che verranno potenziati saranno la mobilità elettrica; la sperimentazione dell'idrogeno come combustibile green; l'utilizzo del metano anche per la trazione pesante e il trasporto pubblico; incentivi per migliorare la tenuta termica degli edifici, la lotta allo spreco alimentare, un tema a me molto caro".

"Arezzo città di tutti: dal coinvolgimento dei Centri di Aggregazione Sociale nel presidio del tessuto sociale al potenziamento degli investimenti economici nel terzo settore anche attraverso l'istituzione della Fondazione per la coesione sociale. Per passare all'utilizzo della famiglia come strumento di azione sociale e costituendo una città a misura di bambini, disabili, anziani.

Con la costituzione della Fondazione istruzione si intende invece aumentare l'offerta educativa del territorio promuovendo la costruzione di un sistema di istruzione forte, di qualità, rispettoso dei talenti individuali e di tutti i soggetti erogatori. Solo passando da un forte sistema educativo, in grado di recuperare i valori etici e morali patrimonio della nostra storia millenaria, si può arrivare a una vera 'evoluzione culturale'.

La promozione della crescita demografica (peraltro già in atto con Arezzo in controtendenza rispetto al dato nazionale circa il tasso di natalità, che qui è in crescita) verrà sostenuta attraverso il bonus natalità, mentre la Carta unica di cittadinanza sarà destinata alle persone fragili. Lo sport verrà valorizzato attraverso una nuova mappatura degli impianti comunali, un'accresciuta attenzione agli sport di base, l'impegno a ospitare almeno un evento sportivo di carattere nazionale, la sinergia con la scuola e con le associazioni sportive".

"Arezzo città del futuro: non ci basta questo decennio, il nostro orizzonte è ampio. Dobbiamo gettare le basi per promuovere la definizione di un nuovo disegno urbano che traghetterà la città al 2050 e oltre, assicurando uno sviluppo che sappia coniugare libertà, crescita, sviluppo economico ed ambiente. Porteremo a compimento le opere pubbliche di grande rilievo di cui sono state gettate le basi nella precedente consiliatura. Interverremo sulla rete fognaria per la riduzione del rischio idraulico nelle zone più vulnerabili e getteremo le basi per il completamento dell'anello a nord.

Per continuare a rendere servizi di ottima qualità ai cittadini, proseguirà la politica di innovazione tecnologica e di assunzioni dell'ente, coniugata alla valorizzazione delle professionalità interne grazie anche alla 'pace sindacale' raggiunta nel passato quinquennio. È arrivato il momento di trasformarla in una vera e propria alleanza permanente tra amministrazione e singoli dipendenti.

Assicureremo agli aretini il riconoscimento del giusto diritto a una casa, anche incrementando i controlli nel settore dell'edilizia residenziale pubblica, il giusto diritto a una sanità partecipata, trasparente, democratica con un ospedale forte nel cuore di un territorio forte. E ancora: lotta al bullismo, alla droga, all'abuso di alcool soprattutto tra i giovani e gli adolescenti, alla violenza sulle donne e attenzione agli animali anche con un cimitero per quelli d'affezione".

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Bianca Sestini

Bianca Sestini

Sono laureata in giurisprudenza e ho concluso il praticantato presso la Scuola di Giornalismo "Massimo Baldini" della Luiss di Roma. Parlo Inglese e un po' di Francese. Sono appassionata di fotografia, documentari e podcast della Bbc. Società, viaggi, cultura e scienza sono le aree che sono più curiosa di esplorare.