Covid, Donati e Sileno: "Istituire un numero verde per le persone più fragili"

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"Protocolli difficili da comprendere e applicati con sempre maggiore difficoltà. Lo dimostrano molte storie che stiamo raccogliendo provenienti da cittadini 'prigionieri' di procedure e ritardi": la denuncia in una nota stampa firmata dai consiglieri comunali di Scelgo Arezzo Marco Donati e Valentina Sileno

"Famiglie a casa per settimane in attesa di liberarsi da quarantene in cui si aggrovigliano le attese di tamponi che attestino una guarigione. O le attese di semplici chiamate per capire qualcosa di più sulla propria condizione. Le criticità, purtroppo, aumentano di pari passo ai contagi.

E il Comune cosa può fare? Come gruppo consiliare abbiamo avanzato la proposta dell'istituzione di un numero verde, formalizzata con un atto di indirizzo all'ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale, che consenta ai cittadini - in particolare a coloro che versano in una condizione di maggiore fragilità - di comunicare con l'amministrazione e avere risposte in modo più rapido ed efficiente.

In questa fase delicata un numero verde può essere uno strumento fondamentale per ottenere tutte le informazioni su uffici, servizi, protocolli sanitari da seguire, modulistica, insomma tutto ciò che è stato messo in campo per affrontare il Covid. Ma anche un aiuto concreto come la spesa a domicilio, i medicinali a domicilio: ci sono persone che nemmeno sanno, a oggi, che esistono questi servizi pensati apposta per loro. L'accesso rapido alle informazioni è di vitale importanza in un momento così delicato per la vita dei cittadini. Esiste già il numero WhatsApp di messaggistica del Comune, ma per certe persone (pensiamo agli anziani o a chi si trova adesso a soffrire situazioni di disagio) avere dall'altra parte una voce umana può fare davvero la differenza. In particolare dobbiamo pensare a chi, per motivi diversi, non dispone di uno smartphone o non ha molta dimestichezza con le apparecchiature più avanzate.

Non escludiamo a priori, nel caso in cui la situazione sanitaria peggiori, che anche una parte dei dipendenti che hanno offerto disponibilità a supportare la Asl nei tracciamenti possa essere utilizzata proprio per fronteggiare il disagio delle persone. Prima li si sottoponga a un'opportuna formazione sui protocolli sanitari, sui servizi comunali e sulle informazioni utili e poi si mettano in condizione di dare risposta alle persone in difficoltà: come devono comportarsi, cosa devono fare, chi devono chiamare o da chi devono essere chiamate per liberarsi da situazioni o provare a superarle, a chi possono rivolgersi. Potrebbero dare risposte utili ad aiutare e a sostenere moralmente i nostri concittadini e, in più, avremmo una mappatura dei bisogni utile a dare in futuro risposte più efficaci e rapide".

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Bianca Sestini

Bianca Sestini

Sono laureata in giurisprudenza e ho concluso il praticantato presso la Scuola di Giornalismo "Massimo Baldini" della Luiss di Roma. Parlo Inglese e un po' di Francese. Sono appassionata di fotografia, documentari e podcast della Bbc. Società, viaggi, cultura e scienza sono le aree che sono più curiosa di esplorare.