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martedì | 01-07-2025

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Ampliamento Podere Rota, il centro sinistra sangiovannese si rivolge alla Regione Toscana

Nell’ultimo parlamentino sangiovannese il gruppo “Centro Sinistra per San Giovanni” ha presentato una mozione indirizzata alla Regione Toscana nella quale si chiede di bloccare l’ampliamento della discarica di Podere la cui chiusura, in un primo momento, era stata messa in calendario per il 2021. Varie le motivazioni alla base di quanto presentato:

“Prima di tutto – spiega la maggioranza– con questo ampliamento viene disatteso il decreto legislativo del 3 settembre 2020 che attua la direttiva comunitaria 850/2018, che garantisce una progressiva riduzione del collocamento in discarica dei rifiuti, in particolare di quelli idonei al riciclaggio o al recupero di altro tipo”. 

Disatteso, sempre come fanno presente, anche il piano regionale della gestione rifiuti
“Un piano – spiegano – che rispetto agli impianti oggi esistenti, al 2020 non prevede la realizzazione di nuove discariche né la realizzazione di ampliamenti rispetto alle disponibilità esistenti e stabilisce che saranno chiuse quelle che andranno gradualmente ad esaurire la propria vita residua.Viene, infine, disatteso il piano provinciale dei rifiuti, approvato dal consiglio provinciale di Arezzo nel 2013, che stabiliva, allora, una serie di interventi e passaggi per arrivare alla chiusura del sito di Podere Rota al completamento degli attuali volumi esistenti e, comunque, non oltre il 2021, senza ulteriori ampliamenti. Inoltre questo ampliamento – hanno proseguito – non tiene minimamente conto della relazione di Arpat del 24 settembre 2020 che evidenzia un inquinamento delle acque profonde e un persistere del fenomeno delle emissioni odorigene”.
Ancora il gruppo consiliare:
“La notizia è stata data da una società privata appena costituita che si accinge a gestire l’impianto: questo è il primo intervento sulla discarica che è previsto a soli fini privatistici. In tale situazione – si legge nella mozione – è del tutto incidentale che l’ampliamento copra il periodo che serve perché entri a regime il nuovo impianto di Arezzo. Non c’è alcuna ragione per la quale nel 2025 una discarica privata debba essere chiusa. D’altra parte, già in questi anni i conferimenti sono avvenuti al di fuori delle necessità di ambito. Insomma, la discarica di Podere Rota, in questo modo, esce, a tutti gli effetti, dalla programmazione
impiantistica regionale. Siamo di fronte al contesto di una società di privati che, un bel giorno, sulla scorta di un impianto esistente ma soprattutto con una forte vena speculativa, si sveglia e propone una “nuova discarica” anche in barba alle leggi europee, e si vede ineluttabilmente approvato il progetto. A noi questa sembra fantapolitica – ha concluso -. dov’è lo spazio per la dialettica politica, per la battaglia delle idee, per una corretta valutazione delle giustificate istanze della popolazione che si è vista costruire la discarica, oltre 25 anni fa, nel confine?”

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