Un plauso al Pontedera, ma fino al fischio d’inizio. Poi la partita vogliamo vincerla e non sarà facile

Si torna al Comunale “Città di Arezzo” con il cuore pieno dei buoni ricordi che ci ha lasciato il viaggio in terra senese. Qualità, senso tattico, “cojones” ed un altro risultato utile. I peccati di gioventù che hanno rischiato di rovesciare la barca, vanno quest’anno messi in conto, ma il fatto di essere rimasti in linea di navigazione già di per sé non è cosa di poco conto.
Ci aspetta il Pontedera, un nome che evoca il pomeriggio più triste degli ultimi anni, quello dopo il quale poteva esserci il baratro del nulla, l’ennesima scomparsa e l’ennesima ripartenza dai campetti di paese. Sappiamo ormai come e perché ne siamo usciti, sappiamo quanto ognuno di noi ha fatto (e chi non ha fatto niente, peggio per lui) per contribuire a che il nome dell’Arezzo e di Arezzo (un’associazione troppo spesso misconosciuta) non scomparisse dal calcio che assomiglia almeno un po’ a quello vero. Allora i granata ci dimostrarono un inatteso e gradito affetto, sia sulle tribune che attraverso la società. Sarebbe cosa buona e giusta ricordarlo e rendere doveroso omaggio a chi invece di maramaldeggiare si sentì coinvolto nella comune lotta contro l’impostura che avvelena il mondo del pallone. Un plauso che deve poi finire inevitabilmente con il fischio d’inizio perché questa partita vogliamo vincerla e non sarà facile.
La squadra della Val d’Era punta da anni sui giovani e non ha cambiato rotta, inserendo però in organico qualche “vecchietto” d’esperienza come Mannini. Nell’ultimo turno si sono sbarazzati dell’Olbia con una partita tutta velocità e aggressività. La settimana prima erano andati vicini al colpaccio al “Rastrello” (un rigore sbagliato ed una traversa al 90°), anche se a sentire Mignani e i suoi avrebbero fatto solo catenaccio. In panchina Ivan Maraia, ex giocatore del Pontedera e vice per anni di Paolo Indiani, è uno che la categoria la conosce benissimo.
Tradizionalmente ci hanno fatto “imbolsire”parecchio, ci vorrà un Arezzo determinato e propositivo per cogliere quei tre punti che ci manderebbero ad Alessandria contro la JuveB col vento in poppa. Mancherà Basit per squalifica (e pure Sala che comunque non ci sarebbe stato lo stesso per gli impegni con la nazionale di categoria), ma là in mezzo il ruolo lo possono coprire bene sia Buglio che Tassi. Presumibilmente tornerà in campo una punta di ruolo a togliere dalla solitudine Nello Capitano. Velocità per creare superiorità e aggressività sulle seconde palle saranno la chiave. Dal Canto ieri ha presentato la sfida come una di quelle che vale doppio, come dire: l’Arezzo ci sarà: con la testa e col cuore. Speriamo che ci sia anche Arezzo sugli spalti e nonostante “mammarai” (che sarebbe semmai uno stimolo a far vedere la curva bella piena) a dare quella spinta in più che può servire a superare i momenti difficili. Lo meritano i ragazzi in campo, lo merita la società che coi rinnovi di Foglia e Luciani ha dato un altro importante segnale verso il futuro. Gridiamolo in tanti. Forza Arezzo!