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martedì | 26-08-2025

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L’Arezzo contro la capolista non vuole fare l’agnello sacrificale. Che sia un giovedì santo

I bianco azzurri di Boscaglia, costruiti per giocarsi una serie B più volte promessa e poi disattesa nei mesi delle “comiche estive” , hanno condotto un campionato di vertice come da programmi e potenzialità, ma in questo finale di stagione stanno accusando pesantemente i tantissimi recuperi cui sono stati obbligati in danno di una programmazione e di una preparazione adeguata. Accade così che a 4 partite dalla fine (ne hanno ancora una da giocare per rimettere in pari il conto e la sorte vuole che sia lo scontro diretto sul campo del Piacenza), la Virtus conservi un solo punto di vantaggio sulla seconda e quattro sulla terza, con parecchie possibilità di rimettere in discussione quello che sembrava il dato acquisito della vittoria in campionato. Con queste premesse, appare ovvio che tutto l’ambiente chiavarese sia in fibrillazione: tifosi mobilitati, allenatore che dichiara essere quella di oggi la partita chiave per il futuro, un’attesa che cresce ora dopo ora, come si evince dalle cronache locali. Va da sé che il pronostico penda prevalentemente dalla parte dei padroni di casa per la oggettiva forza dell’organico e l’altrettanto oggettiva importanza della posta in palio. Descrivere le qualità e i nomi del gruppo è inutile, poiché chi segue il campionato di C sa che quella bianco celeste è rosa di altissimo livello. L’Arezzo però di fare “l’agnello sacrificale” non ha alcuna intenzione.

Si arriva alla sfida carichi e tranquilli. I play-off sono blindati da tempo, la squadra sta bene fisicamente ed ha voglia di chiudere la regular season in crescendo, puntando magari a quel quarto posto che offrirebbe la possibilità di rifiatare almeno un turno prima dell’avvio della lotteria spareggi. Dal Canto va verso la conferma dell’undici di Alessandria. Unico dubbio, il ballottaggio Pinto-Borghini, con maggiori probabilità per il rientro del primo. Capitan Cutolo gioca da ex ed è chiamato ad invertire la legge che vuole i nostri colori sempre puniti da coloro che in passato hanno indossato la nostra maglia. Un gol varrebbe tanto (per Nello significherebbe poi raggiungere la doppia cifra) e segnare per primi potrebbe accentuare le paure più o meno inconsce dei padroni di casa. Quel che è certo, è che sarà una bella partita, perché entrambe le formazioni prediligono il palleggio.

Ci sarà da tenere i nervi saldi, perché con il trascorrere dei minuti la tensione potrebbe salire, ma in questo senso la gara diventa anche un banco di prova per ciò che sarà dopo il 4 maggio.  Una serata tutta da godere dunque, con l’auspicio che sia per davvero un giovedì Santo.