Compatti, ordinati, attenti, volitivi: l’Arezzo lotta, non molla mai e ci rende orgogliosi

Alla fine, nell’indiscutibile soddisfazione per un punto che vale oro per le modalità con le quali è arrivato, c’è anche spazio per qualche rimpianto per come sarebbe potuto andare giocandosela alla pari per tutti i novanta minuti.
Le cose positive da portara a casa, punto a parte, ci sono e sono tante. C’è anche qualcosa da rivedere, come l’atteggiamento di Basit che ha potenzialità enormi, ma pecca di superficialità e rischia di fare danni. Ci deve lavorare tanto il mister e magari anche la società.
C’è anche da trovare qualche sistema per essere un po’ più propositivi in zona gol, difetto preannunciato dal precampionato e che si conferma per ora. Tant’è. Prendiamoci questo risultato e andiamo avanti: obiettivo Pontedera.
La cronaca dalla curva. Cornice fantastica di tifo amaranto. Surclassata la curva Guasparri (a testa in giù per protesta ) per l’ennesima volta.
Amaranto in campo senza punte, a parte Cutolo. C’è Belloni al posto di Brunori per dare più copertura a centrocampo. Parte deciso il Siena che vuole il primo successo stagionale, ma non costruisce granchè a parte una girata di Aramu sulla quale va in sicurezza Pelagotti. Con il trascorrere dei minuti l’Arezzo cresce, prende le misure agli avversari e rischia praticamente niente. Sembra ci sia la possibilità di ripetere la buona prova di Pisa quando Basit, già ammonito, si suicida con un fallaccio netto quanto inutile sulla tre-quarti senese. Altro cartellino ed espulsione inevitabile Il danno nell’assetto tattico è pesante: Dal canto arretra Belloni ed è costretto ad abbandonare il capitano nelle grinfie dei difensori bianconeri. Il Siena sente odore di vittoria e comincia il secondo tempo a testa bassa. L’Arezzo non riesce a ripartire praticamente mai anche se di pericoli veri se ne corre solo uno su punizione del solito Aramu . La squadra non si scompone, nonostante l’inferiorità numerica e combatte su ogni pallone. I padroni di casa buttano quantità industriali di palloni in area ma sia Pinto (cresciuto in maniera eccezionale) che Pelagatti giganteggiano. Si soffre, ovviamente. Sull’ennesimo traversone una ingenuità di Sala (mannaggia, ‘sti ragazzini!) induce l’arbitro ( ià di suo propenso a fischiare per un verso solo) a concedere il calcio di rigore. Per sovrappiù il signor Amabile (mica tanto, poi) manda a far la doccia anticipata il 32 amaranto sventolandogli sotto il naso il secondo cartellino. Rigore c’era, espulsione no. Perderla così farebbe male parecchio. Alla trasformazione va il 24 di casa (Cianci) che batte a colpo sicuro ma trova il “gatto magico” Pelagotti che risponde per le rime: boato della “Minghelli export” come se fosse un gol! Riprende la partita 11 contro 9 ma il Siena a fare una giocata nitida proprio non ci riesce perché i nostri stanno su ogni pallone e si buttano a coprire ogni spazio. Si gioca praticamente a senso unico anche perché nonostante certi decisi interventi dei bianconeri i fischi arbitrali sono solo in una direzione . Al 45° ci potrebbe anche stare il colpo da k.o. con Serrotti che fila verso Contini, ma è fermato da un fuorigioco dubbio, parecchio dubbio. Quattro di recupero, ma la fortezza tiene e alla fine si festeggia come se fosse stata una vittoria.
Giusto così. Gli sparuti rappresentati del tifo di casa ripiegano in silenzio. In curva si canta e si balla.
Bravi ragazzi.
Sempre compatti, ordinati e attenti anche in inferiorità, volitivi su ogni pallone. E’ un’Arezzo che lotta e che non molla mai. E’ un Arezzo che ci rende orgogliosi; avanti ora, sempre avanti . Noi saremo sempre insieme a te!