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sabato | 23-08-2025

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Arezzo un cantiere con limiti difensivi, passa il Perugia

La partita è stata decorosa nei primi quarantacinque minuti, quando alla maggiora organizzazione tattica del grifone, l’Arezzo ha risposto come da enunciazioni programmatiche di mister Potenza: squadra aggressiva, corta (magari un po’ schiacciata verso il basso) che provava a ripartire in velocità. Il 3.5.2 ideato dal tecnico pugliese prevedeva Males davanti alla difesa e Bartoletti a limitare il “cervello” avversario Burrai. In mezzo ai due però Foglia non si raccapezzava granchè (ma ha sempre sofferto il centrocampo a 3) mentre sugli esterni Luciani e Nader erano incaricati di coprire e spingere. Cutolo e Sane a far da guastatori leggeri e a fronte degli strutturati ed esperti difensori biancorossi  vulnerabili, caso mai in velocità. Ed infatti, dentro una prima frazione molto spezzettata, con l’iniziativa in mano ad un Perugia che trovava però tutti i corridoi chiusi, un paio di infilate rapide hanno portato prima Luciani e poi Cutolo a sfiorare un vantaggio che poteva anche starci. Poche però le idee amaranto in fase di costruzione, con le giocate affidate più che altro ad iniziative individuali. Nel secondo tempo i ragazzi di Potenza hanno accusato un vistoso calo fisico e senza nemmeno dannarsi troppo l’anima gli ospiti si sono portati in vantaggio complice l’ennesima, colossale topica difensiva confezionata in gruppo da Tarolli e compagni. Da lì in avanti umbri a gestire e senza nemmeno affanni, Arezzo che stenta e sbaglia misura e qualità dei passaggi. Nel finale si prova a buttarci il cuore (encomiabile) e quasi quasi ci scappa il pari con una giocata un po’ casuale che porta il giovane Merola (buon esordio) ad impegnare severamente Fulignati. Potenza butta nella mischia anche Pesenti, ma di palle giocabili al nuovo puntero non ne arrivano. Finisce con la vittoria del Perugia che non incanta, ma mostra struttura e qualità. L’Arezzo paga una organizzazione di gioco ancora deficitaria (ci può stare, dato che c’è gente appena arrivata ) ed i limiti di un reparto arretrato che non appare assolutamente all’altezza della categoria, soprattutto se (come ieri) manca Borghini uscito per infortunio dopo dieci minuti.  Si sperava che dopo la Coppa Italia (già col Pontedera) e l’esordio in campionato si provvedesse nell’ultima settimana di mercato a puntellare un reparto vistosamente insufficiente. Purtroppo Fabbro e Di Bari, che sono stati bravi a confermare Foglia ed a vincere la concorrenza per Pesenti, hanno continuato a puntare su giocatori dal centrocampo in avanti (buono Merola, incomprensibile Di Nardo) ed hanno ingaggiato in difesa il solo Bonaccorsi, un altro giovane che la C l’ha vista al massimo dalla panchina. Ora si va Gubbio, giovedì pomeriggio (18.30). Diciamo che, date le premesse e le promesse, il campionato comincia da lì? Diciamolo, ma altro tempo (e punti) da perdere non ce n’è.

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