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lunedì | 25-08-2025

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Arezzo, la sconfitta a Pontedera per due fatali leggerezze difensive. E la classifica piange

Fatali, ancora una volta, le leggerezze difensive, dai gol subiti a difesa schierata all’incredibile scivolone di Pissardo con conseguente intervento con le mani fuori area che ha costretto la squadra in 10  per un’ora. Intendiamoci, non che gli amaranto abbiano incantato. Il gioco, inteso come manovra corale, continua a latitare e la squadra va avanti soprattutto sulle iniziative individuali, ma finalmente si è vista una copertura del campo quasi efficiente, si sono ridotti i “deserti” nei quali “predicavano” i soli Tassi e Foglia, si sono create diverse occasioni da gol sfumate, anche per sfortuna (come nell’ultimo assalto alla porta granata). Si torna però con le mani vuote e dispiace parecchio, perché la classifica adesso è davvero bruttina e la battuta d’arresto rischia di minare ulteriormente le già fragili certezze del gruppo.

Di Donato, nell’amareggiato post- partita, se l’è presa anche con l’arbitro, reo, a suo dire, di non aver fischiato due rigori su Gori. Per il vero i contrasti dubbi ci sono stati, ma nessuno dei due è parso decisamente punibile; si aggiunga che il nostro centravanti ogni tanto accentua il contrasto (ed ha beccato un giallo per questo) facilitando nelle menti dei direttori di gara la sensazione della simulazione. L’Arezzo non ha perso per questo.

L’Arezzo ha perso (oltre che per lo scellerato autolesionismo del numero uno) per aver concesso al Pontedera due conclusioni a botta sicura in piena area di rigore, mostrandosi una volta di più incapace di avere un corretto atteggiamento sui cross provenienti dalla fasce. Si sapeva che il Pontedera prediligeva l’arma del gioco aereo anche per la presenza di Caio De Cenco al centro del suo attacco e proprio lui abbiamo lasciato libero di calciare a 4’ dalla fine (in bello stile, dopo pregevole imbeccata del sempreverde Mannini . Purtroppo, anche cambiando interpreti, si è ripetuta la storia di Siena, di Vercelli, delle partite con Monza, Albinoleffe ed Alessandria.

Non basta reclamare attenzione, occorre lavorarci sopra, predisponendo movimenti adeguati. Difficile, in questa situazione, cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno, eppure qualcosa di buono sul terreno inzuppato ed infido del  Mannucci s’è visto. Bisognerà confermarlo subito, senza tornare a smarrirsi.

Intanto, tra poche ore, derby di Coppa Italia a Siena. Ci arriviamo nelle peggiori condizioni possibili e con le seconde linee che, soprattutto in attacco, non ci garantiscono niente di buono. Chiudiamo gli occhi e speriamo di riaprirli su un giorno migliore.