Arezzo, col Novara ce la giochiamo in 5000 per vincere e guardare lontano

Si va a cominciare. Ormai mancano poche ore e in città l’atmosfera di attesa si respira forte e chiara. L’Arezzo comincia l’avventura play-off, un anno dopo un’ incredibile e strepitosa salvezza, gli amaranto, rifondati e ringiovaniti, proveranno la scalata al sogno.
Si gioca alle 20.30 e si spera che sulle tribune ci sia numero e calore corrispondente ai grandi meriti di questo gruppo e di questa società. Bisognerà far quadrato oggi più che mai, anche perché l’avversario è di quelli tosti. Diceva giustamente Dal Canto lunedì che agli spareggi promozione di squadre scarse non ne arrivano, ma pur con tutto il rispetto dovuto a queste formazioni, Virtus Francavilla o Ravenna non ci pare possano valere una Carrarese o un Novara e proprio contro i piemontesi ci tocca la sfida in gara secca.
La squadra azzurra era partita con l’unanime favore del pronostico che l’appaiava alla Virtus Entella come protagonista assoluta della stagione, ma per tutto il campionato non è riuscita a trovare acuti all’altezza di una rosa estremamente competitiva, tanto che a fine febbraio, poco prima della trasferta a casa nostra, i vertici societari decisero di sollevare Viali dall’incarico affidando la squadra a Sannino. L’avvicendamento non ha però prodotto la scossa sperata ed anzi qualche frizione di troppo ha convinto il presidente De Salvo a richiamare l’allenatore lombardo. La mossa ha prodotto la splendida impresa di Siena che ci consegna un avversario carico e motivato. La qualità del gruppo non si discute. Gonzalez, Eusepi, Cacia davanti, a centrocampo Bianchi, Mallomo,Perrulli, Buzzegoli ,Ronaldo e Schiavi in mezzo al campo, Sbraga, Bove, Tartaglia e Cinaglia in difesa, tutta gente che in serie C è un lusso.
Arriveranno carichi, abbiamo detto, ma l’Arezzo non lo sarà da meno. La squadra appare concentrata e consapevole delle proprie qualità. Sappiamo che se giochiamo da Arezzo (palleggio veloce, qualità e sovrapposizioni, pressione ed equilibrio) possiamo giocarcela contro chiunque e il piccolo vantaggio di avere a disposizione due risultati su tre ci offre oggettive maggiori percentuali di successo. Sarebbe un errore fare calcoli, anche perché il campionato ha dimostrato che tra le molte qualità del gruppo di Dal Canto non c’è quella di saper far di conto. La gestione e il congelamento della partita non ci appartiene e allora avanti Arezzo, giochiamocela tutti insieme. Vincere per guardare lontano!