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mercoledì | 27-08-2025

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Arezzo avanti tutta a caccia di punti contro la Juventus, che poi arrivano sfide sulla carta impossibili

Peccato che si giocherà in turno infrasettimanale, in orario pomeridiano quando cioè la stragrande maggioranza delle persone lavorano, compresi coloro che il loro lavoro lo faranno dalla tribuna e che si giochi non a Torino, ma 90 km ad est del capoluogo piemontese, nella patria “mandrogna” di breriana memoria di Gianni Rivera, anche se il suo “Moccagatta” è stato recentemente ristrutturato (con lavori varati quando sembrava fatta per la B e invece sappiamo tutti quale suicidio mise in atto l’allora fortissima squadra grigia).

In sostanza sulle tribune non ci sarà nessuno, anche per le defezioni da contestazione rese note dal comunicato della “Minghelli” di martedi.

Per l’Arezzo sarà però un’altra partita importante. Tre giorni dopo la convincente vittoria sul Pontedera, si va in cerca di conferma per approccio e mentalità. Lo staff tecnico dovrà valutare bene la condizione fisica dei giocatori perché poi domenica  “s’argioca” contro l’Albissola in casa nostra e secondo i dettami di Dal Canto questo tipo di partite in casa sono da vincere.

Quindi turn over? Tornano  disponibili Basit e Sala dopo la squalifica. Per il terzino da valutare l’impiego sulla scorta dei minuti giocati o non giocati nella nazionale di categoria. Però intanto lunedi si sono rivisti Salifu e Zini, due che potenzialmente possono fare molto bene e che rappresentano risorse importanti.  Dal Canto dovrà scegliere, ma sicuramente non vorrà togliere le certezze acquisite.

Probabile che si torni a giocare ad una punta, perché la Juventus ha un organico di giovani molto forti, più di quanto dica la sua classifica attuale. Zironelli, che li guida, sta facendo un po’ di fatica a farli adattare alla categoria e così finisce che perdono partite come ad Arzachena dove praticamente giocano solo i bianconeri  ma non finalizzano o si perdono in estetismi che questo campionato non perdona. Tra i bianconeri spiccano il portiere Del Favero, il terzino Beruatto (figlio dell’ex allenatore dell’Arezzo), gli avanti Bunino (ex Siena) e Pereyra. Gente che sa dare del tu al pallone.

L’Arezzo non ha alternativa al giocare con la massima concentrazione, anche perché la gestione dei cali di tensione ancora non è al massimo e se ci si siede si finisce con l’incappare in sciocchezze che possono costare care. Però anche per chi va in campo trovarsi davanti quelle maglie sarà uno stimolo in più per fare bene. Se la squadra gioca ed aggredisce come ha saputo fare a  tratti a Lucca e Pisa e nel primo tempo di lunedì possiamo contare sulla prosecuzione della serie positiva.

Fare più punti possibile ora che si sta bene è un investimento sul futuro, consente di lavorare sereni e fa guadagnare in autostima e consapevolezza. Verranno i momenti delle sfide impossibili; dal 7 al 25 novembre avremo una dietro l’altra Pro Vercelli (recupero) , NovaraCarrarese e Piacenza.  Sfide teoricamente quasi impossibili, ma i nostri son gente pratica… vedremo.

Ora avanti tutta a caccia di punti.