Arezzo, arriva l’Albissola e non sarà un pomeriggio di tutto riposo. Il 3% per i tre punti

L’equilibrio è una costante e le partite spesso si decidono per episodi o abilità individuali. I punti in classifica peseranno di più tra un paio di mesi, ora di strada davanti ce n’è talmente tanta che tutto è ancora possibile.
L’Albissola arriva ad Arezzo con un solo punto, ma chi ha visto i filmati nell’apposito sito dedicato alla terza serie, sa che questa è una squadra che sa giocare a pallone. Magari soffre in difesa se presa in velocità e quindi subisce oltre i demeriti effettivi, ma non credo vedremo una ripetizione delle barricate sarde. La caratteristica negativa dei liguri sarebbe poi l’ideale per le qualità dei ragazzi di Dal Canto, che della velocità e della rapidità nell’aggredire gli spazi e fare giro palla stanno facendo il loro marchio di fabbrica. Il punto è: saremo in condizione alla terza partita in sei giorni di tenere alto il ritmo gara? Il mister ha annunciato che farà un po’ di necessario e legittimo turn-over e quindi avremo modo di vedere in campo alcune delle seconde linee sperando che vogliano giocarsi al massimo l’opportunità.
Dovremo moltiplicare l’attenzione davanti a Pelagotti, perché non si ripetano le amnesie delle partite precedenti; oltretutto l’Albissola ha due tipetti nel reparto d’attacco che sono svegli parecchio come Cais (ex Carrarese) e Martignago, che ha già messo a segno 5 gol, giocatore di buona tecnica e dal tiro pregevole. Non sarà dunque un pomeriggio di tutto riposo e servirà (servirebbe) il forte appoggio del pubblico per trascinare i nostri anche oltre il limite della loro condizione atletica, per tornare subito al successo dopo la partita stregata contro la Juventus, per riprendere un cammino che ci ha fino a questo momento resi orgogliosi. Servirebbe un’adeguata cornice di pubblico anche perché se la meritano sia i dirigenti che l’allenatore e i giocatori amaranto che stanno zittendo i mugugnatori della vigilia. Con questo Arezzo che gioca e diverte (lo ha fatto anche giovedi al netto di un risultato bugiardo e di un po’ di svagatezza duramente punita) le due ore da trascorrere al “città di Arezzo” possono diventare una piccola delizia nel fine settimana, una pausa gradevole nel ritmo faticoso e ripetitivo delle giornate di lavoro.
Ci sarebbe poi un altro aspetto, quello legato all’immagine ed alla identità cittadina, quello che imporrebbe quasi la presenza di almeno il 3% della popolazione (mica chiedo tanto…) per dare significato agli sforzi di chi va in campo e di chi ci investe denaro, ma questo è un capitolo che rischierebbe di portarci ben oltre lo spazio consentito e il limite della polemica. Per ora quindi, in tanti o in pochi , forza con la voce e tutti con l’Arezzo!