Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

sabato | 23-08-2025

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Arezzo, a Gubbio arriva il “brodino” in attesa di pietanze di maggior consistenza

Con la speranza che contribuissero anche ad affrettare la guarigione. In effetti uscire sconfitti anche dal “Barbetti” sarebbe stata una mazzata: visti gli altri risultati, saremmo stati da soli sull’ultimo gradino. La zampata di Sane a 5 dalla fine ha invece consentito a Potenza di conquistare il primo punto nel mondo dei grandi e aiuterà lui e la squadra a preparare con maggior serenità l’importante sfida di domenica con la Virtus Verona, altra gara dove occorrerà fare punti, magari  tre, per poi affrontare  con rinnovato spirito i successivi incroci non facili con Carpi e Padova.  Detto quindi dell’importanza del risultato, poco altro c’è da salvare nella prestazione. E’ vero che, pronti e via, sia nel primo che nel secondo tempo avremmo potuto segnare, ma sono stati due lampi nel buio nati il primo da un rimpallo ed il secondo da una iniziativa personale di Nello Cutolo. Per tutto il resto della gara e davanti ad un avversario di assoluta modestia, l’Arezzo ha faticato a tenere il campo, soprattutto non è riuscito quasi mai a uscire palla al piede, a costruire un’azione degna di questo nome e solo nel finale, con gli eugubini evidentemente sulle gambe, siamo riusciti a fare quattro passaggi consecutivi. La difesa continua ad essere da film dell’orrore. Il gol subito non sai se definirlo una tragedia o una comica; una topica (di Tarolli) certamente sì.  Baldan e Cipolletta confermano paure e modestia, assolutamente rischiosa la fissa di ripartire dal basso senza avere un solo giocatore in possesso di qualità tecniche tali da impostare il gioco ed eludere la ovvia pressione avversaria; infatti si va in crisi e si perde palla o la si sparacchia a lato. Un paio di volte per una questione di centimetri s’è sfiorata la clamorosa frittata. In mezzo al campo mancava Males, uno dei pochi a sapere come si calcia un pallone, ma da quella zona non s’è vista partire una iniziativa se non quando scendeva  a prender palla il solito Cutolo. Bortoletti corre tanto, ma piedi e lucidità sono un altro discorso (e deve dire grazie all’arbitro che poco prima della sostituzione l’ha graziato quando, da già ammonito, ha fatto un fallaccio da dietro a centrocampo), Foglia è ancora indietro di condizione o forse non si ritrova nel marasma che lo circonda, Nader da incontrista va bene, ma quanto ad impostare il gioco… Resta Luciani che va a sprazzi, a volte intestardendosi, a volte sfondando come sa, ma sempre con l’impressione che vada per iniziativa propria, svincolata da un contesto tattico. Davanti, in queste condizioni, è un calvario. Palle giocabili ne arrivano col contagocce, ti sbatti contro la difesa avversaria per agguantare un pallone e magari poi non hai il riflesso giusto per il colpo vincente (Pesenti, due volte). Insomma “il brodino” ce lo gustiamo tutto, ma per portate di maggior consistenza c’è da lavorare e tanto.

Articoli correlati

Visualizza altri articoli