Arezzo, a Carpi punti o crisi nera

Un punto in quattro partite, una squadra con falle vistose in fase di costruzione e vittima di confusione tattica e condizioni fisiche non ottimali. Così è partito l’Arezzo di Potenza per l’Emilia, dove troverà i locali a loro volto alla ricerca di riscatto dopo la sconfitta di Imola e il pari interno col Fano. Il club biancorosso, dopo i fasti della serie A, è tornato a soffrire e nelle ultime settimane anche a vivere momenti di tensione societaria (dopo il cambio ai vertici di questa estate) che hanno fatto temere il peggio. Il pericolo adesso pare rientrato e la squadra di Pochesci può riprendere con maggior serenità il cammino. L’obiettivo dichiarato è quello di fare un campionato tranquillo, ma nella formazione non mancano pezzi pregiati come Ghion, promessa del Sassuolo e soprattutto quel Biasci che lo scorso anno a Carrara ha fatto vedere ottime cose mettendo a segno 17 gol. Molto dipenderà dall’atteggiamento dell’Arezzo, che dovrà entrare col coltello tra i denti e cercare di stare in campo in maniera credibile ed ordinata, evitando di spezzarsi in due tronconi e di lasciare campo agli avversari. Mister Potenza (sotto osservazione nonostante le dichiarazioni di rito) ha preannunciato un cambio di modulo con passaggio alla difesa a quattro e formazione più corta e compatta in modo da assicurare densità in mezzo al campo anche a protezione di una difesa eufemisticamente non irreprensibile. Nel pacchetto arretrato rientra Borghini che potrebbe far coppia con Baldan con Cipolletta in panchina. Mancherà Luciani per il rosso diretto da frustrazione nervosa rimediato nel finali con la Virtus Verona. Torna in rosa Picchi, escluso dai convocati nelle due gare precedenti (e qui la gestione degli uomini torna a sembrarci confusa) anche perché alla fine in mezzo al campo, con gli infortuni di Belloni e Benucci, siamo con i giocatori contati. In attacco fiducia a Merola mezzapunta dietro Cutolo e Pesenti, con il bomber ex Piacenza e Pisa che spera di riuscire a vedere almeno un pallone giocabile transitare alle sue parti. Sarà, ovviamente, una partita delicatissima; perdere ancora rischia di aprire un piccolo baratro nel morale e nella classifica, oltre a provocare, con ogni probabilità, un intervento della società sullo staff tecnico. Sarà una partita da combattere pallone dopo pallone, magari provando anche a giocare a calcio (cosa fatta raramente nei 360 minuti di campionato trascorsi) per cercare di invertire il senso di una stagione sino a qui triste e solitaria.