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venerdì | 21-11-2025

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Viaggi e Turismo

Rinnovato il riconoscimento europeo di sostenibilità al turismo del parco nazionale delle Foreste casentinesi

La presidente, Claudia Mazzoli, stamattina a Bruxelles: ancora cinque anni di certificazione CETS.

Il turismo, tra luci e ombre, queste ultime prevalentemente legate alla sostenibilità ambientale, è un settore in forte espansione. Direttamente e indirettamente, rappresenta circa il dieci per cento del PIL europeo, garantendo venti milioni di posti di lavoro. L’UE è la regione più visitata al mondo, con circa il 37% di tutti gli arrivi di turisti internazionali (2019). Ciò rende questo settore economico continentale essenziale, con l’11,6 per cento di tutti i posti di lavoro.

La Carta Europea del turismo sostenibile nasce nel 1995, per iniziativa di EUROPARC, l’associazione che raccoglie le aree soggette a tutela ambientale del nostro continente. E’ un’esigenza che nasce per far fronte, da parte degli enti di gestione, alla necessità di prendersi cura sia del territorio che delle persone che vi abitano e vi lavorano, con le sfide e pressioni derivanti dal traffico e dall’uso improprio del territorio.

Il presupposto è che siano minacce che possono trasformarsi in opportunità, perchè hanno il potenziale per fungere da catalizzatrici per la sostenibilità e i cambiamenti negli stili di vita.

A seguito del percorso di candidatura realizzato nel 2014 e della successiva visita del verificatore (ispettore) di Europarc Federation, il parco nazionale delle Foreste casentinesi ha ottenuto l’assegnazione della Carta europea per il turismo sostenibile in occasione della cerimonia tenutasi presso il Parlamento europeo, a Bruxelles, il 7 dicembre 2015. Il Parco è stato poi oggetto di una prima conferma di certificazione nel 2021.

Dopo una pausa obbligata nelle procedure di aggiornamento, causata dalla pandemia di Covid19, un verificatore è tornato nel Parco a maggio 2025. Tutta la documentazione doveva essere consegnata entro il dicembre precedente e conteneva, oltre alle schede con gli impegni assunti dagli operatori economici del comparto turistico, documenti accesori sulle caratteristiche naturali dell’area protetta e delle sue connotazioni socioeconomiche.

Europarc Federation verifica e certifica che le aree protette che ambiscono a questo riconoscimento abbiano effettivamente attivato processi partecipativi inclusivi, trasparenti e condivisi (istituzioni locali, operatori del settore, associazioni di categoria).

“L’elemento centrale della CETS è la collaborazione con tutti i portatori di interesse per sviluppare, in una strategia condivisa, un piano d’azione calato sulle caratteristiche del teritorio. L’obiettivo di tutti i progetti e le attività della CETS è la tutela del patrimonio naturale e culturale e il continuo miglioramento dell’offerta turistica nell’area protetta. Con la CETS i parchi diventano laboratori di buone pratiche legate alla sostenibilità; luoghi nei quali sperimentare progetti innovativi che possono costituire un modello anche al di fuori del perimetro del territorio tutelato”. Claudia Mazzoli, presidente del Parco nazionale.