Era una partita proibitiva e si sapeva. Stellone rivoluziona un po la formazione per fare un turn over che preservi le forze per la sfida più abbordabile col Matelica. Si comincia col Padova che la mette sul ritmo e dopo 12 minuti va in gol. Ventola si fa sradicare la palla dai piedi e non riesce più ad arginare Della Latta. Sul cross del patavino il giovane Firenze, tutto solo, l’appoggia facile in rete. Una volta avanti la squadra di Mandorlini comincia a pensare alla supersfida di domenica col Sud Tirol. L’Arezzo gioca in maniera lenta e confusa e non riesce mai a creare pericoli.  I biancoscudati, seppure in modalità gestione, potrebbero chiuderla in un paio di occasioni, ma peccano di precisione. Secondo tempo che scade ulteriormente di qualità. Il Padova tra cambi ed esperimenti tattici combina poco, l’Arezzo non riesce a cambiare ritmo. Tanti errori e tanti orrori, in mezzo ai quali potrebbe starci anche il colpo di fortuna per raddrizzarla con Iacoponi che prende l’iniziativa di un doppio dribbling e conclusione a giro alta di poco (71°) e con una incornata di Sbraga su angolo di Cerci (82°). Punto sul vivo e col rischio di compromettere una partita controllata senza grande fatica, il Padova si scuote e la chiude con Chiricò (87°) che attraversa in orizzontale tutta l’area di rigore, salta 5 giocatori e infila. Sconfitta prevedibile ma non meno dolorosa anche perché a causa degli altri risultati il modestissimo passo in avanti di domenica è vanificato. Si resta ultimi e distanti ed è passata un’altra giornata.