Sport
I grandi campioni dell’Harmony Award 2025: “Lo sport è inclusione e rispetto”

Grandi emozioni al Teatro Verdi. Bianchedi: “L’Italia è pronta per Milano-Cortina”. Despaigne: “Tifo l’Italvolley”. Antognoni: “L’Italia del calcio andrà al Mondiale”. Orlando: “Pronta per l’Australia, voglio incontrare Furlani”. Una città intera trasformata in un palcoscenico diffuso di sport, cultura ed emozioni per dire con forza “Stop alla violenza”. È questo il messaggio che ha attraversato Monte San Savino nella giornata di ieri, grazie alla III edizione dell’Harmony Award #StopViolence, ideato e organizzato da Angelo Morelli e Chiara Fatai.
Il pomeriggio si è aperto con l’iniziativa Play Together #Alleniamoci contro la violenza: il centro storico di Monte San Savino si è animato con oltre 350 atleti e 18 società sportive del territorio, protagonisti di un vero villaggio sportivo diffuso. Venti discipline, dalla pallavolo al basket, dalla danza al taekwondo fino agli scacchi, hanno riempito le piazze di colori, suoni e movimento. Un selfie collettivo sotto lo striscione “Monte San Savino contro la violenza” ha suggellato lo spirito dell’iniziativa: lo sport come linguaggio universale di inclusione e rispetto.
La sera, con il Teatro Verdi gremito, sono saliti sul palco alcuni tra i più grandi campioni dello sport italiano e internazionale, premiati e applauditi per le loro storie di vita e di carriera.
Ad aprire la serata, condotta dai giornalisti Massimo Boccucci e Giacomo Marinelli Andreoli, la plurimedagliata atleta paralimpica Nicole Orlando, simbolo di inclusività, affiancata da Carmen Mura, Consigliera Nazionale della Fisdir: «Non mollate mai – ha detto Nicole rivolgendosi ai giovani – seguite il mio esempio. Sono pronta a incontrare il campione del mondo di salto in lungo Mattia Furlani, ma non stasera: gareggerò a ottobre in Australia e porterò con me la voglia di dimostrare che nulla è impossibile».
Accanto a lei, il giornalista Giuseppe Tassi ha ricordato la sua lunga carriera tra Mondiali e Olimpiadi, sottolineando il valore dell’iniziativa: «Ho raccontato quattro campionati del mondo e due Olimpiadi, stasera ho ritrovato lo spirito autentico dello sport. L’Harmony Award rappresenta un messaggio prezioso: sport e cultura insieme contro la violenza».
Grandi emozioni anche con il cubano Joël Despaigne, “El Diablo”, leggenda della pallavolo mondiale, carismatico e straripante: «Con Fidel Castro avevamo parlato del Mondiale del 1990, volevamo quel trofeo. Quella sconfitta contro l’Italia mi ha cambiato la vita. Da allora ho imparato che anche nelle cadute c’è una lezione. E oggi tifo con forza per l’Italvolley».
Dal volley anche Angelo Lorenzetti, tra i tecnici più vincenti d’Europa, che ha ribadito: «Il volley è una scuola di vita: insegna disciplina, sacrificio e condivisione. Sono orgoglioso che la pallavolo sia parte di un progetto che unisce sport e valori sociali».
La schermitrice Diana Bianchedi, attuale Vicepresidente Vicario del Coni, due ori olimpici nel fioretto, ha ricordato Barcellona 1992 come il punto più alto della sua carriera: «È stata l’emozione più grande della mia vita sportiva». Poi ha rassicurato i presenti: «Oggi posso dire che l’Italia è pronta per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina: abbiamo talento e organizzazione, non ci manca nulla».
Applausi anche per Roberto Brunamonti, storico playmaker della Virtus Bologna e leggenda del basket azzurro: «Il basket è stato ed è la mia vita, ma serate come questa mi ricordano che il valore dello sport va ben oltre il campo: educa, unisce e protegge le nuove generazioni. L’emozione più grande? Quando ho saputo che la Virtus ha ritirato la mia maglia numero 4».
Dal calcio femminile, la pioniera Carolina Morace, oggi europarlamentare, ha sottolineato: «Ho sempre creduto che lo sport fosse strumento di emancipazione e libertà. Vedere il calcio femminile crescere e avere un palco come l’Harmony Award è una conquista per tutte noi».
Infine, l’ovazione del Teatro Verdi è stata per Giancarlo Antognoni, campione del mondo nel 1982 ed eterno “dieci” della Fiorentina: «Torno a Monte San Savino con grande piacere, c’ero stato 50 anni fa con la Fiorentina in amichevole. I miei ricordi più belli da calciatore restano legati al Mondiale vinto in Spagna nel 1982. La Fiorentina, alla quale mi sento legato da sempre e per sempre, ripartirà, ne sono certo e anche la Nazionale deve tornare al Mondiale, non possiamo permetterci una terza esclusione. Puntiamo sui giovani, abbiamo futuri campioni già nell’Under 21».
La serata si è chiusa con un messaggio forte degli organizzatori, Angelo Morelli e Chiara Fatai: «L’Harmony Award non è solo una premiazione, ma una festa di comunità che intreccia sport, cultura e impegno sociale. Da Monte San Savino parte un messaggio chiaro: insieme possiamo dire stop alla violenza».
Una terza edizione che ha confermato la capacità dell’Harmony Award di unire atleti, cittadini e istituzioni, rappresentate dal Sindaco Gianni Bennati e dall’amministrazione comunale al completo, attorno a valori universali, trasformando Monte San Savino in una capitale di sport, inclusione e speranza.
La manifestazione si è svolta sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e con il sostegno di Comune di Monte San Savino, CONI Toscana, Comitato Italiano Paralimpico e Camera di Commercio Arezzo-Siena e nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano-Cortina 2026 .
Harmony Award è sostenuto da ESTRA S.p.a. (main sponsor) – Menchetti – Italcatene – EB Metal – Salumeria Monte San Savino – Italrecycling & Investment – Ristorante La Terrasse – Le Delizie di Aldo – Verdi logge Garden Pub – In collaborazione con Azienda Speciale Monteservizi