Riabilitazione robotica: nuove tecnologie all’avanguardia all’Istituto di Agazzi

La struttura alle porte di Arezzo ha concretizzato un importante investimento per una presa in carico “total-body”. La robotica è finalizzata a trattamenti per arti superiori e inferiori in pazienti di tutte le età: dai bambini agli adulti.
AREZZO – Un’area robotica all’avanguardia per una completa riabilitazione ortopedica e neurologica è stata allestita all’interno dell’Istituto “Madre della Divina Provvidenza” di Agazzi. La struttura alle porte della città di Arezzo ha concretizzato un importante investimento in tecnologie per dotarsi di macchinari di ultima generazione finalizzati a una presa in carico “total-body” di pazienti di ogni età, dai bambini agli adulti, con trattamenti per gli arti superiori e per gli arti inferiori. Il centro A-Rìa dell’Istituto di Agazzi è, da sempre, un punto di riferimento nazionale per l’utilizzo della robotica per la riabilitazione e il recupero delle funzioni motorie danneggiate da traumi ortopedici o da patologie neurologiche, dunque la scelta è stata ora di potenziare ulteriormente l’offerta terapeutica attraverso un’area sempre più specializzata e in grado di integrare competenze cliniche avanzate con l’innovazione tecnologica più sofisticata.
Tra le strumentazioni di recente acquisizione rientrano un sistema per la rieducazione del cammino e il trattamento degli arti inferiori con sgravio del peso regolabile, un dispositivo sensorizzato per la riabilitazione della mobilità fine delle mani e della mobilitazione delle dita, e un’attrezzatura per la rieducazione dell’arto superiore con particolare interesse a spalla, gomito e polso attraverso spostamenti in orizzonte e in verticale. Quest’ultima tecnologia può essere usata sia in fase di terapia che in fase di valutazione per controllare la presa e la forza delle mani, l’indice di controllo della forza e i corretti movimenti delle articolazioni. La riabilitazione degli arti inferiori potrà essere condotta anche con il nuovo esoscheletro bionico Ekso che permette il training riabilitativo del cammino di pazienti affetti da patologie neurologiche come lesioni midollari, ictus, sclerosi multipla, lesioni cerebrali traumatiche e sindrome di Guillain Barrè. La tecnologia diventerà un punto di forza anche per gli archivi delle cartelle cliniche digitali con tutti i macchinari che saranno integrati per permettere di raccogliere, trasmettere e condividere dati in tempo reale sugli esiti dei trattamenti di riabilitazione.
Ogni dispositivo potrà essere personalizzato in base alle esigenze del singolo paziente, dando il via a trattamenti che prevedono la ripetizione di corrette azioni neuromotorie che vengono lentamente e automaticamente assimilate, con il terapista che potrà modulare l’intensità e la frequenza del movimento da svolgere, portando risultati scientificamente provati in termini di velocità ed efficacia. Le strumentazioni robotiche sono già state installate all’interno dell’unità operativa di neuroriabilitazione dell’Istituto di Agazzi, con l’équipe specialistica diretta dal dottor Marco Caserio che, in questi giorni, sta perfezionando il training formativo per poter trattare i primi pazienti già dal mese di luglio. «L’Istituto di Agazzi può vantare ora una strumentazione robotica con pochi pari in Italia – spiega il dottor Caserio, – con uno spazio all’avanguardia che permetterà di personalizzare ogni percorso riabilitativo, migliorando l’efficacia dei trattamenti e riducendo i tempi di recupero, con l’obiettivo di restituire ai pazienti la migliore qualità di vita possibile. La novità, inoltre, è rappresentata dalla possibilità di poter utilizzare queste tecnologie anche con l’età pediatrica, per permettere all’innovazione di aiutare le persone a star bene in ogni fase della loro vita».