Prevenzione in piazza: LILT e Misericordia di Arezzo unite per la salute femminile. In poche ore trenta screening, tante giovani

Una giornata all’insegna della prevenzione oncologica e dell’impegno civico quella che si è svolta ieri ad Arezzo grazie alla sinergia tra la LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) e la Misericordia di Arezzo. Nel cuore della città, a bordo dell’ambulatorio mobile della Misericordia, sono state effettuate visite oncologiche gratuite da parte di uno specialista del circuito LILT, con l’obiettivo di promuovere la diagnosi precoce dei tumori femminili. I numeri parlano chiaro: in poche ore, una trentina le donne visitate e sorprende positivamente il fatto che circa il 50% delle pazienti fosse sotto i trent’anni di età. Un dato che testimonia una crescente consapevolezza tra le giovani generazioni sul ruolo fondamentale della prevenzione, e che lascia intravedere segnali concreti di un cambiamento culturale nella cura della propria salute.
«L’atto umanitario – ha dichiarato il Governatore della Misericordia di Arezzo, dott. Pier Luigi Rossi – è un gesto primario che ciascuno di noi può compiere in ogni momento. È un atto terapeutico, che genera serenità e apre alla possibilità concreta di aiutare il prossimo. Iniziative come questa dimostrano quanto il volontariato possa essere veicolo di salute e solidarietà».
Andrea Barbieri, presidente della LILT, ha sottolineato l’importanza della collaborazione avviata:
«Sono onorato della presenza del dottor Rossi, figura che ha saputo portare la scienza a contatto con la vita quotidiana degli italiani, parlando un linguaggio accessibile e autentico. Ringrazio lui e tutta la Misericordia di Arezzo per la disponibilità, la sensibilità e la forza di questa sinergia che sta già dando frutti importanti».
Rossi ha poi concluso evidenziando il valore profondo dell’azione condivisa:
«La collaborazione tra LILT e Misericordia nasce all’interno di un quadro di volontariato umanitario. Attraverso questi atti, apparentemente semplici ma densi di significato, possiamo compiere un passaggio fondamentale: andare dall’io al noi. E costruire insieme una comunità più sana, solidale e consapevole».
«Questa giornata si inserisce in piano molto più articolato di Campagne di Prevenzione promosse dall’Ente Pubblico LILT su tutto il territorio nazionale e in questo caso anche a favore della nostra cittadinanza – ha concluso il Presidente della LILT Dott. Andrea Barbieri. Essere vicino alle donne aretine è la nostra risposta ad una crescente domanda di salute che arriva anche al mondo del volontariato. Cerchiamo nel nostro piccolo di dare una risposta. Ringrazio la Struttura IDI IRCCS di Roma (Istituto di Ricovero e cura a carattere scientifico) che anche in questa occasione ha messo a disposizione eccellenti professionisti del settore, dimostrando attenzione alla mission della LILT.»
L’esperienza di “Prevenzione in piazza” rappresenta dunque un modello da replicare: un incontro tra medicina, solidarietà e cittadinanza attiva che parla al cuore della città.