Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

venerdì | 19-12-2025

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Sanità

Elettrobisturi d’avanguardia per la Gastroenterologia dell’ospedale San Donato

Donato dalla famiglia Calvani in ricordo di un proprio congiunto. Un elettrobisturi di nuova generazione va ad arricchire la dotazione strumentale della UOC Gastroenterologia e endoscopia digestiva diretta dal dr. Marco Rossi.
Una strumentazione del valore di 55.000 euro il cui costo è stato sostenuto interamente dalla famiglia Calvani che lo ha donato in ricordo del proprio congiunto Emo Calvani.
Si tratta di una strumentazione d’avanguardia che si aggiunge all’ecoendoscopio donato alcuni mesi fa al reparto del dr. Rossi.

Alla presentazione, stamani, nella biblioteca dell’ospedale San Donato erano presenti il dr. Alessio Cappetti, direttore PO Aretino, Giancarlo Sassoli presidente Calcit Arezzo, la famiglia Calvani, il dr. Marco Rossi Direttore UOC Gastroenterologia, la dr.ssa Elena Cavargini responsabile di Endoscopia interventistica.

«Un grazie particolare va alla famiglia Calvani che ha voluto fare questa importante donazione – dice Giancarlo Sassoli – ma non solo: voglio ringraziare anche l’associazione VITE Odv – Volontariato Italiano Trapiantati Epatici Fegato-Rene-Pancreas, che alcuni mesi fa ha donato a Calcit 8.500 euro che abbiamo scelto di impiegare per aggiungere materiali accessori (sonde ed altri dispositivi) alla strumentazione donata dalla famiglia Calvani».

«Il mio sentito ringraziamento va alla famiglia Calvani e al Calcit che ancora una volta hanno pensato al nostro ospedale – dichiara Alessio Cappetti -. Ogni donazione ha per noi un valore importante in quanto testimonia non soltanto la generosità delle persone ma anche il legame e la stima per i nostri professionisti sanitari e per quanti operano per garantire un accesso alle cure e una presa in carico di coloro che hanno bisogno».

«L’elettrobisturi che ci è stato donato è un generatore elettrochirurgico di nuova generazione – chiarisce il dr. Marco Rossi – dotato di elevata tecnologia che permette a noi professionisti di affrontare in sicurezza tutte le procedure endoscopiche anche le più complesse (ESD tecnica utilizzata per l’ asportazione di lesioni neoplastiche iniziali dello stomaco e del colon e l’ ERCP tecnica usata per interventi sulle vie biliari come la rimozione di calcoli e la palliazione di tumori) con modalità di taglio e coagulo dedicate a questi interventi riducendo al minimo il rischio di complicanze quali il danno termico pur garantendo una eccelsa capacità di emostasi».

«È uno strumento estremamente ergonomico e facile da usare – aggiunge la dr.ssa Elena Cavargini – che riduce il rischio di impostazioni errate da parte del personale utilizzatore e consente di intervenire con precisione durante un intervento chirurgico grazie alle sue caratteristiche offrendo così vantaggi superiori al paziente in termini di sicurezza rispetto alla dotazione finora in uso nel reparto di Gastroenterologia».

Un elettrobisturi di nuova generazione va ad arricchire la dotazione strumentale della UOC Gastroenterologia e endoscopia digestiva diretta dal dr. Marco Rossi.
Una strumentazione del valore di 55.000 euro il cui costo è stato sostenuto interamente dalla famiglia Calvani che lo ha donato in ricordo del proprio congiunto Emo Calvani.
Si tratta di una strumentazione d’avanguardia che si aggiunge all’ecoendoscopio donato alcuni mesi fa al reparto del dr. Rossi.

Alla presentazione, stamani, nella biblioteca dell’ospedale San Donato erano presenti il dr. Alessio Cappetti, direttore PO Aretino, Giancarlo Sassoli presidente Calcit Arezzo, la famiglia Calvani, il dr. Marco Rossi Direttore UOC Gastroenterologia, la dr.ssa Elena Cavargini responsabile di Endoscopia interventistica.

«Un grazie particolare va alla famiglia Calvani che ha voluto fare questa importante donazione – dice Giancarlo Sassoli – ma non solo: voglio ringraziare anche l’associazione VITE Odv – Volontariato Italiano Trapiantati Epatici Fegato-Rene-Pancreas, che alcuni mesi fa ha donato a Calcit 8.500 euro che abbiamo scelto di impiegare per aggiungere materiali accessori (sonde ed altri dispositivi) alla strumentazione donata dalla famiglia Calvani».

«Il mio sentito ringraziamento va alla famiglia Calvani e al Calcit che ancora una volta hanno pensato al nostro ospedale – dichiara Alessio Cappetti -. Ogni donazione ha per noi un valore importante in quanto testimonia non soltanto la generosità delle persone ma anche il legame e la stima per i nostri professionisti sanitari e per quanti operano per garantire un accesso alle cure e una presa in carico di coloro che hanno bisogno».

«L’elettrobisturi che ci è stato donato è un generatore elettrochirurgico di nuova generazione – chiarisce il dr. Marco Rossi – dotato di elevata tecnologia che permette a noi professionisti di affrontare in sicurezza tutte le procedure endoscopiche anche le più complesse (ESD tecnica utilizzata per l’ asportazione di lesioni neoplastiche iniziali dello stomaco e del colon e l’ ERCP tecnica usata per interventi sulle vie biliari come la rimozione di calcoli e la palliazione di tumori) con modalità di taglio e coagulo dedicate a questi interventi riducendo al minimo il rischio di complicanze quali il danno termico pur garantendo una eccelsa capacità di emostasi».

«È uno strumento estremamente ergonomico e facile da usare – aggiunge la dr.ssa Elena Cavargini – che riduce il rischio di impostazioni errate da parte del personale utilizzatore e consente di intervenire con precisione durante un intervento chirurgico grazie alle sue caratteristiche offrendo così vantaggi superiori al paziente in termini di sicurezza rispetto alla dotazione finora in uso nel reparto di Gastroenterologia».

Nelle foto: la famiglia di Emo Calvani con l’associazone Vite e Calcit, e i medici della UOC Gastroscopia, UOC Radiologia, UOC Oncologia Medica e UOC Radioterapia dell’ospedale San Donato. Nella foto a tre: il dr. Carlo Milandri (a sinistra), al centro il dr. Marco Rossi e la dr.ssa Elena Cavargini