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martedì | 06-05-2025

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Arezzo diventa laboratorio di inclusione con il progetto “CAD”

Il percorso Comunità Amiche della Disabilità sarà avviato venerdì 16 maggio, alle 10.30, a palazzo Fossombroni. L’iniziativa, ideata dalla SIDIN, è finalizzata a rendere la città di Arezzo più accessibile e partecipativa per tutti.

AREZZO – Un percorso per rivelare le capacità del territorio di garantire l’inclusione delle persone con disabilità. Venerdì 16 maggio, alle 10.30, palazzo Fossombroni in piazza San Domenico sarà sede di un incontro che darà ufficialmente il via al progetto “CAD – Comunità Amiche della Disabilità” che, ideato dalla SIDIN – Società Italiana per i Disturbi del Neurosviluppo, ambisce a trasformare la città di Arezzo in un vero e proprio laboratorio per favorire pieno supporto alla disabilità in termini di sviluppo personale, di partecipazione e di benessere. I promotori dell’iniziativa a livello locale saranno la Fondazione Arezzo Comunità come capofila, l’Istituto “Madre della Divina Provvidenza” dei Padri Passionisti di Agazzi, All Stars Arezzo Onlus e l’associazione PB73 che saranno unite in un’indagine sociale volta a evidenziare problematiche e prospettive di miglioramento per rendere il territorio sempre più inclusivo e a misura di tutti.

Il progetto verrà sviluppato attraverso l’attivazione di focus group dove saranno coinvolti i diversi stakeholder collegati all’ambito della disabilità tra cui rientrano istituzioni, cooperative, terzo settore, associazioni di volontariato, realtà socio-sanitarie e famiglie, andando a comprendere anche il mondo sportivo, lavorativo, scolastico e turistico. Questi incontri permetteranno di condurre un’analisi scientifica della società per valutare le opportunità offerte dal territorio in diverse aree, facendo così emergere gli ambiti meno inclusivi e gettando le basi per avviare un percorso virtuoso orientato al miglioramento. Tra gli ambiti da analizzare rientreranno, ad esempio, la scuola, l’inclusione lavorativa, le attività sportive, le reti di supporto alla famiglia, l’accessibilità alle istituzioni, la presenza di abitazioni a supporto della vita indipendente, la possibilità di usufruire di trasporti facilitati o di percorsi sanitari abilitati. L’obiettivo dell’intero percorso, dunque, è di generare modelli di reale inclusione attraverso una doppia azione di formazione e di costruzione sociale, permettendo così alla città di Arezzo di poter ottenere il marchio “CAD – Comunità Amiche della Disabilità”. «Costruire e far crescere una cultura che permetta di guardare alla disabilità in maniera innovativa, creare una costante attenzione sui diritti e le autonomie delle persone con disabilità è uno degli impegni della Fondazione Arezzo Comunità – commenta la presidente Lucia Tanti. – È per questo motivo che accogliamo e promuoviamo con convinzione il progetto “CAD – Comunità Amiche della Disabilità” nella certezza che un confronto comunitario su questi temi possa aprire nuovi orizzonti e far nascere importanti opportunità».

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