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mercoledì | 18-06-2025

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Arezzo, allarme Pronto Soccorso: “Servono rinforzi veri, non soluzioni tampone”

E’ l’Anaao Toscana, sindacato di medici e dirigenti sanitari, a lanciare l’allarme: situazione insostenibile al San Donato, soprattutto in vista dell’estate. “Non si può rincorrere l’emergenza ogni anno”. AREZZO — La carenza di medici al Pronto Soccorso del San Donato non è più un’emergenza passeggera: è diventata una criticità strutturale. A ribadirlo è il sindacato Anaao Assomed, che lancia un nuovo appello affinché si affronti con serietà e responsabilità il problema dell’organico, aggravato dall’arrivo dell’estate e dalla necessità di garantire il diritto alle ferie del personale in servizio.

Secondo i dati dell’Agenzia Regionale di Sanità, nel 2024 il Pronto Soccorso dell’ospedale di Arezzo ha gestito 64.203 accessi, con una media di 176 pazienti al giorno, di cui 129 nelle ore diurne e 47 in quelle notturne. A questi si aggiungono i 18 posti letto dell’Osservazione Breve Intensiva (OBI). A fronte di questi numeri, oggi in servizio ci sono solo 6 medici d’urgenza, 4 di giorno e appena 2 di notte: ben al di sotto dei parametri indicati dalla Regione, che ne prevederebbero almeno 9 (6 diurni e 3 notturni).

Una situazione che, oltre a mettere a rischio la tenuta del servizio, ha già provocato una vera e propria fuga di professionisti: solo nel 2024 sei medici hanno lasciato il Pronto Soccorso del San Donato. “Condizioni di lavoro così pesanti, con turni intensivi di 6 ore consecutive di giorno e 12 ore di notte, logorano fisicamente e mentalmente – sottolinea il sindacato –. Non stupisce che il personale scelga di andarsene”.

Con l’arrivo dell’estate, il problema si acuisce. L’Azienda sanitaria, nel tentativo di garantire i turni e le ferie, sta nuovamente ricorrendo al personale di altri reparti: internisti, geriatri, cardiologi, gastroenterologi, pneumologi. Ma per Anaao questa non è la strada giusta. “Chiedere ai medici di altri reparti di coprire i turni del Pronto Soccorso – si legge nella nota – significa sovraccaricarli ulteriormente in un periodo già complesso, costringendoli a rinunciare alle ferie o a riorganizzarle all’ultimo momento, con ricadute sulle attività dei reparti e sul benessere familiare”.

Il sindacato riconosce la disponibilità e lo spirito di collaborazione dei colleghi “equipollenti”, ma ribadisce che questa soluzione dev’essere volontaria e incentivata, e non può diventare la regola. “I medici del Pronto Soccorso hanno diritto a ferie vere, non solo sulla carta. Servono risposte strutturali, non appelli di emergenza che si ripetono ogni estate”.

Anaao chiede all’Azienda sanitaria di attivarsi concretamente per rafforzare l’organico del Pronto Soccorso e per migliorare le condizioni di lavoro. L’obiettivo è evitare che il servizio venga garantito solo grazie alla buona volontà degli operatori, che ogni giorno, nonostante tutto, continuano a garantire assistenza di qualità ai cittadini. “Il Pronto Soccorso – conclude il sindacato – non può più reggersi sull’eroismo individuale. È tempo di un piano serio e duraturo”.

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