Sanità
Al Forum Risk in Sanità di Arezzo la luce che disinfetta fa rete: lo stand UNISI come laboratorio di innovazione sostenibile
All’edizione 2025 del Risk Forum Management in Sanità, che si è tenuto ad Arezzo (25-28 novembre 2025) l’Università di Siena era presente con uno stand sui nuovi dispositivi per la disinfezione mediante luce. Grazie al coordinamento della Divisione Terza Missione di Ateneo lo stand è diventato un laboratorio aperto e luogo di scambio dove idee, dati e persone si sono incontrati per immaginare applicazioni sostenibili e misurabili.
Allo stand è stato mostrato un approccio integrato e già sperimentato: dalla simulazione alle misure radiometriche, dai test microbiologici alla prototipazione, fino alla verifica in contesti reali; con l’obiettivo di offrire un’alternativa ecologica e affidabile ai metodi chimici tradizionali, in linea con le politiche internazionali di riduzione dell’impatto ambientale, guidati dal professor Gabriele Messina del Dipartimento di Medicina Molecolare e dello Sviluppo per l’ambito prevenzione, igiene ambientale e valutazione del rischio sanitario, e dal professor Gabriele Cevenini del Dipartimento di Biotecnologie Mediche per la modellistica, misure e validazione sperimentale.
«Il Risk Forum di Arezzo – ha commentato Gabriele Messina – ci ha permesso di mostrare cosa significa davvero la Terza Missione: non solo pubblicare, ma anche fare divulgazione ai cittadini ed entrare nei luoghi dove si decide e si lavora ogni giorno per la sicurezza dei pazienti. Qui abbiamo incontrato professionisti, aziende e studenti, costruendo relazioni che potranno trasformarsi in progetti, prodotti e nuove opportunità per il sistema sanitario e per il territorio».
La giornata del venerdì è stata dedicata alle classi di studenti, una finestra concreta su come l’università trasformi conoscenza in tecnologie utili e sostenibili.
Sono state illustrate diverse soluzioni per la disinfezione. Spiega ancora il professor Gabriele Messina: “La purificazione dell’aria è stata presentata nella sua dimensione domestica attraverso soluzioni di Faber: elementi da cucina dall’estetica curata che diventano strumenti di benessere per gli occupanti. L’automazione “no touch” è stata evocata dalle soluzioni Tiber Pack. Con Cartoni, è emersa la gestibilità della disinfezione anche su grandi attrezzature cine‑televisive, quando la corretta ingegnerizzazione consente di non interrompere i flussi di lavoro. Lo sguardo del pubblico si è soffermato a lungo sulla capsula di Slamp: oggetto di arredo dal forte richiamo emotivo, capace di tradurre la disinfezione nel linguaggio del design. Infine, Silanna ha aperto una finestra sul futuro: sorgenti LED nelle bande di interesse del Far UVC per la disinfezione presentate in un contesto applicativo davanti a una platea ampia, inclusi decisori esperti di rischio clinico. Sono emerse potenzialità di integrazione in sistemi compatti e mirati; nei test, su varianti di influenza aviaria H5N1, esposizioni di poche decine di secondi, hanno dato riscontri di abbattimenti consistenti tracciando traiettorie di sviluppo verso soluzioni di nuova generazione”.
Allo stand sono stati presentati anche dispositivi per la pratica clinica quotidiana, tra cui un sistema per l’igiene automatizzata dello stetoscopio (UV-HEROES). Lo stetoscopio, spesso contaminato al pari delle mani — che rappresentano il principale veicolo di cross-contaminazione delle infezioni correlate all’assistenza — è uno strumento utilizzato più volte al giorno in ambito medico. Il dispositivo ha attirato numerosi visitatori e ha offerto l’occasione per mostrare come la tecnologia possa tradursi in routine affidabili e facilmente integrabili nell’attività clinica.
La presentazione delle attività del laboratorio ha evidenziato anche il valore delle sinergie con partner locali, attraverso cui è possibile costruire filiere corte capaci di generare valore con ricadute internazionali. In questo quadro si inseriscono Elletipi (Poggibonsi), specializzata nello stampaggio delle plastiche, ed EMC (Gambassi Terme) per lo sviluppo e produzione dell’elettronica. L’esperienza dimostra che collaborare con imprese che comprendono il ruolo dell’università permette di realizzare in Toscana ciò che spesso si cerca “dall’altra parte del mondo”, sviluppando progetti pronti a scalare verso mercati più ampi. Durante l’evento sono emersi inoltre nuovi contatti con aziende interessate ad attivare percorsi di ricerca con i laboratori UNISI.
Maggiori informazioni sono pubblicate sul sito https://www.publichealth.it/laboratorio-digiene-ambientale (email [email protected]).
Nella foto: il professor Gabriele Messina illustra a una platea di studenti le tecnologie di disinfezione mediante luce, dal laboratorio alle applicazioni reali






