Il Consiglio regionale ricorda Ciampi. Ceccarelli: “Uomo del tricolore e dell’Europa”

Presidente della Repubblica dal 1999 al 2006, segretario generale, direttore generale e infine governatore della Banca d’Italia, Ciampi fu anche presidente del Consiglio tra il 1993 e il 1994 e ministro del Tesoro del Governo Prodi.
“Carlo Azeglio Ciampi“, ha detto il capogruppo Pd Vincenzo Ceccarelli intervenendo in aula, “fu l’uomo del tricolore e dell’Europa. Ha restituito a tutti gli italiani l’orgoglio della patria, della bandiera e dell’unità nazionale lungo il filo conduttore che unisce Risorgimento, Resistenza e Repubblica. È stato un perfetto interprete di quella voglia di ritrovare l’orgoglio di essere italiani che alla fine degli anni ’90 consentì al nostro Paese di entrare a testa alta nella nuova moneta unica europea“.
“Fu proprio Ciampi, da ministro del Tesoro del Governo Prodi, a condurre quell’ardita scommessa che vide gli italiani impegnati a fare un grande sacrificio che permise di ridurre il deficit dal 7 al 2,7% in un solo anno, consentendo al nostro Paese di stare in Europa da protagonista. Quel risultato storico non arrivò per caso, bensì dall’aver operato tutti insieme per cercare di affermare la dignità dell’Italia. Carlo Azeglio Ciampi e quel governo seppero vincere la sfida che l’Europa ci aveva messo di fronte con autorevolezza e concretezza, grazie alla condivisione del popolo italiano.
Il 1997 ricorda per certi versi l’anno che stiamo vivendo. Il nostro Governo ha saputo giocare una partita importante sui tavoli europei. Quella che abbiamo di fronte è un’occasione unica e irripetibile grazie a quello che in Italia continuiamo a chiamare Recovery Fund, mentre in tutta Europa è noto come Next Generation Eu. Per saperlo utilizzare al meglio al nostro Paese servono la tenacia, la determinazione e la coesione che Ciampi seppe creare intorno al suo lavoro e che ha sempre raccomandato all’Italia.
Carlo Azeglio Ciampi ha sempre mantenuto un saldo rapporto con Livorno, la sua città, e quindi con la Toscana, seguendo con la discrezione che gli era propria tutte le vicende che la riguardavano, da quelle economiche a quelle calcistiche. Perciò con piacere e con orgoglio partecipiamo a questa celebrazione di un grande toscano e di un grande italiano”.