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giovedì | 16-10-2025

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Politica

Vittorio Giorgetti lascia la Lega: “Il partito è diventato il fantasma di se stesso. Scelta maturata da tempo, non dopo la disfatta elettorale”

AREZZO – Cambia la geografia del Consiglio Comunale di Arezzo.
Il consigliere Vittorio Giorgetti ha infatti lasciato il gruppo della Lega per aderire al gruppo misto, dove trova già l’ex leghista Egiziano Andreani, che ne sarà il capogruppo. La scelta è stata formalizzata mercoledì 7 ottobre, con la protocollazione all’Ufficio di Presidenza delle dimissioni dal gruppo e del conseguente passaggio.

L’ho fatto – spiega Giorgetti – giusto per non essere tacciato di cinismo politico o accusato di una scelta di comodo dopo la disfatta elettorale della Lega alle regionali. Il quadro per me era chiaro da tempo, da quando la Lega è diventata il fantasma di se stessa, non rappresentando più i valori delle origini né quelli della svolta salviniana.”

La mia storia personale è di Destra – afferma Giorgetti – da Azione Giovani al Matteo Salvini del 2015, quello che si affacciò sulla scena nazionale con premesse e valori per me condivisibili: l’Italia come nazione una e indivisibile, ideali sovranisti e identitari senza derive secessioniste. Poi, tutto è cambiato.”

Il consigliere ricostruisce un percorso di delusioni progressive.
La prima – racconta – è arrivata nel 2015, con la scelta del partito di nominare assessore ad Arezzo una candidata proveniente da Siena che aveva raccolto due preferenze. Era chiaro che Arezzo sarebbe stata condannata all’irrilevanza, e oggi quel presagio è certificato dal dimezzamento dei rappresentanti aretini in Consiglio Regionale. Rimasi nella Lega solo per tentare di riequilibrare la situazione in favore della città, ma Arezzo ha continuato a essere marginale, poco considerata e spesso commissariata da persone esterne al territorio.”

Giorgetti spiega che la rottura politica definitiva è avvenuta con l’appoggio della Lega al governo Draghi nel 2020:
Con la mia elezione in Consiglio Comunale si è consumato il tradimento più grande: vedere la Lega salviniana sostenere il governo Draghi. Da quel momento ho deciso di non rinnovare la tessera.”

Ma le critiche toccano anche l’attuale governo nazionale:
Il governo in carica – prosegue – non ha fatto che tradire ogni promessa: dalle accise ai migranti, dalle pensioni all’Iva zero su riso, pasta, pane, frutta e verdura. E poi il riarmo, la guerra russo-ucraina, la riforma del codice della strada, la caccia indiscriminata, il sostegno incondizionato a Israele. Una linea per me insostenibile, che ha determinato la rottura anche con il gruppo consiliare, pur restando i rapporti personali cordiali.”

Con il passaggio al gruppo misto, Giorgetti intende mantenere un atteggiamento di autonomia critica ma restando fedele alla maggioranza civica guidata da Ghinelli:
Resterò fedele alla maggioranza con cui sono stato eletto, ma con maggiore libertà. Devo rispondere solo a me stesso e non più a logiche di partito o di gruppo. Se voterò anche contro? L’ho già fatto con il progetto del Terzo Luogo, su cui fui l’unico nella maggioranza a dire no: lo considero inutile, dannoso ed economicamente insostenibile.”

Sul futuro politico non ha dubbi:
Non mi ricandiderò, perché oggi non esistono contenitori che mi rappresentino.”

La decisione di Giorgetti arriva in un momento di forte difficoltà per la Lega, reduce da un risultato elettorale deludente alle regionali e attraversata da una crisi di identità tra governo nazionale e amministrazioni locali.
Ad Arezzo, l’uscita di Giorgetti conferma il progressivo svuotamento del gruppo leghista in consiglio e accende i riflettori su un malessere che va oltre le dinamiche personali: quello di una destra amministrativa in cerca di nuovi riferimenti, tra l’esigenza di coerenza e il bisogno di pragmatismo.

Ho fatto una scelta di libertà – conclude Giorgetti – perché la politica, se vuole tornare a contare, deve prima di tutto tornare a credere in se stessa.”