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giovedì | 17-07-2025

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‘Vietato disturbare il manovratore’: critiche al Comune sul nuovo Piano antenne

Si è tenuta giovedì scorso nella Sala Rosa del Comune di Arezzo la presentazione del nuovo Piano di Localizzazione delle Stazioni Radio Base (S.R.B.), che prevede un totale di 69 impianti: 61 in modalità co-siting e 8 di nuova installazione.

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Una presentazione organizzata nel peggiore dei modi, in un orario e giorno feriale – le 9 del mattino – che ha chiaramente scoraggiato la partecipazione della cittadinanza,” denuncia Roberto Barone, esponente di Arezzo 2020. “Non è un caso che, davanti a un nutrito schieramento di rappresentanti comunali, ci fossero appena cinque o sei cittadini presenti.”

Si tratta della prima volta che l’Amministrazione Comunale adempie formalmente all’obbligo di coinvolgimento dei cittadini nella scelta della localizzazione delle stazioni radio base, un principio stabilito già nel 2011 dalla Legge Regionale Toscana n.49. “Peccato che questo obbligo sia stato ignorato in situazioni ben più gravi come il caso dell’antenna di Via Sicilia, da anni oggetto di proteste e contestazioni da parte dei residenti,” aggiunge Barone.

Durante l’incontro, Barone ha avanzato due proposte costruttive: “Ho chiesto che il regolamento preveda tra le ‘aree sensibili’ anche quelle situazioni particolari, come la presenza di persone affette da elettrosensibilità conclamata, di cui esiste un caso concreto nel nostro territorio. In secondo luogo, ho proposto che i controlli sulle SRB non siano limitati ad una sola volta all’anno, ma che vengano effettuati almeno ogni sei mesi, a maggiore tutela dei cittadini.”

Proposte che non hanno ricevuto accoglienza favorevole. “La reazione del Direttore dell’Ufficio Tutela Ambientale è stata secca e negativa, arrivando a negare la necessità di controlli più frequenti, ignorando di fatto il concetto stesso di ‘tutela’ che dovrebbe caratterizzare il suo ruolo,” sottolinea Barone. “Quanto alla questione dell’elettrosensibilità, si sono limitati a riconoscere l’esistenza del caso ma indicando persino la località sbagliata, senza offrire alcuna valutazione di merito.”

Non sono mancate altre dichiarazioni controverse da parte dei funzionari comunali. “Il Direttore dell’Ufficio Edilizia si è lanciato in una difesa d’ufficio del caso Via Sicilia, affermando con sicurezza che non c’è l’obbligo di aggiornare il Piano ogni tre anni: una falsità, visto che la Legge Regionale prevede espressamente sia la revisione triennale sia aggiornamenti periodici in caso di necessità,” attacca Barone. “Il caos gestionale emerso proprio con il caso di Via Sicilia nasce dalla scadenza del piano nel 2020, mai aggiornato in tempo utile.”

Barone critica infine anche il tono dei rappresentanti politici: “Dispiace che la Vicesindaco, alla mia osservazione sulle difficoltà dell’ARPAT di Arezzo, abbia reagito in modo scomposto e che in un successivo comunicato stampa abbia colto l’occasione per attaccare politicamente me e Arezzo 2020, pur non essendomi io presentato come rappresentante politico.”

Dato che mi si è voluto identificare come esponente di Arezzo 2020, rispondo allora pubblicamente a nome mio e di Arezzo 2020: il diritto alla partecipazione non si baratta e il diritto alla trasparenza non può essere ignorato. Noi continueremo a vigilare e a far sentire la voce dei cittadini,” conclude Roberto Barone.

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