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giovedì | 18-12-2025

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Politica

Via Tiziano, via libera alle torri da 9 piani, 6mila metri quadrati, 16 appartamenti

Arezzo – Adottata dal Consiglio comunale, con 16 voti a favore e 10 contrari, due i non votanti, la variante per l’area residenziale di 6.000 metri quadrati di via Tiziano: due edifici di altezza massima di 9 piani, che di quei 6.000 metri quadrati ne occuperanno una porzione, con 8 appartamenti ciascuno per un totale di 16, parcheggio pubblico, verde e viabilità.

Questo progetto – ha rilevato l’assessore Francesca Lucheriniè funzionale a risolvere alcuni problemi della zona: la sosta, grazie alla localizzazione di un ampio parcheggio, la mancanza di caratteri ambientali anche se, così ho letto, per qualcuno vi sarebbe già un ‘polmone verde’, giudizio assolutamente inappropriato. L’area acquisirebbe un connotato edilizio e urbanistico finalmente compiuto, ne uscirebbe riqualificata mentre Arezzo beneficerebbe di una qualità estetica superiore a quella di molte lottizzazioni del passato. Per il Comune si tratta anche di incamerare in termini di oneri 456.000 euro”. Spazio ora ai 60 giorni di tempo per le osservazioni prima del nuovo passaggio in aula per l’approvazione definitiva.

Per Michele Menchetticon la scusa dell’area degradata, da cui sono stati abbattuti due anni fa 27 aceri campestri e forse è diventata tale anche per questo, subentra l’ennesima colata di cemento. Quando c’è da scegliere tra verde e cemento prevale sempre il secondo. È più forte di voi che, paradossalmente, sbandierate l’accordo del green city”.

Dal Pd con Alessandro Caporali e Giovanni Donati sono state poste questioni pregiudiziali e avanzate critiche sulla densità antropica ed edificatoria del quartiere che uscirebbe eccessivamente incrementata. “Ribadiamo che la partecipazione dei cittadini – ha rilevato Alessandro Caneschiche avrebbero meritato più ascolto e rispetto è stata disattesa. Il progetto sottende a ben sei sotto-procedimenti, a dimostrazione di una complessità tale che avrebbe meritato più cautela e che alla fine potrebbero perfino stravolgere l’attuale disegno. Nei documenti pianificatori approvati 5 anni fa l’area era stata mantenuta nella sua ‘storica’ destinazione. In quell’occasione poteva essere sottratta ai ‘servizi’ e ricondotta ad altro. Sulla sosta posso dire, in effetti, che la zona in alcuni giorni si satura di veicoli. La soluzione non poteva allora essere quella di realizzare un parcheggio e stop? Invece il parcheggio diventa lo zuccherino per edulcorare un’amara pietanza”.

Per Marco Donatila scelta è politicamente legittima ma arriva a fine consiliatura e dunque non chiamatela strategica. Non è un progetto banale, qualche distinguo è prevedibile anche nella maggioranza a dimostrazione che è lecito discuterne. Pochi progetti come questo, d’altronde, hanno generato un dibattito tale fra i cittadini”.

Francesco Romizi: “andiamo ad approvare la più importante lottizzazione dell’attuale mandato a cinque mesi dal voto. La prossima amministrazione arriverà a giochi fatti. È un precedente pericoloso: qualunque cittadino proprietario di un terreno destinato a servizi potrà chiedere la variante per renderlo edificabile. Annuncio 6 emendamenti di cui 4 firmati dai capigruppo di opposizione e 2 dal sottoscritto, Michele Menchetti e Alessandro Caneschi e non da Marco Donati. Chiediamo che l’altezza massima non superi quella degli edifici esistenti, la messa in sicurezza idraulica dell’area, interventi di compensazione arborea, uno studio sul traffico e sulla mobilità, la trasformazione delle misure ambientali da indicative a cogenti, la coerenza del progetto con il piano comunale di protezione civile”.

Per Roberto Severinoi non siamo qui per seguire le strumentalizzazioni politiche su una pratica. Noi vogliamo migliorare una situazione, attrezzare un’area in maniera qualitativamente positiva e dotarla di standard specifici in nome dell’interesse pubblico. E non andiamo a stravolgere chissà cosa, parliamo di 16 alloggi non di un numero esorbitante”.

Per Piero Perticaise facciamo 100 nuovi posti macchina, magari chi viene ad Arezzo da Rigutino come me evita di fare 10 giri in auto in via Lorenzetti o via Giotto generando inquinamento ambientale. Non sono abbastanza ma sono meglio di niente”.

Gli emendamenti sono stati fatti propri dall’assessore a eccezione del secondo sulla sicurezza idraulica che è stato votato e respinto dall’aula.

Il sindaco Alessandro Ghinelli ha ribadito che “l’intervento s’inserisce in un’area già edificata. Lo potremmo definire ‘di completamento’. Sul fatto che deliberiamo a fine mandato, ricordo che una pratica urbanistica da 83.000 metri quadrati, quelli dell’area Lebole, venne approvata nel 2015 a tre settimane dal voto, atto che peraltro non è servito a molto viste le successive vicissitudini. Questa amministrazione opera nella legittimità e non accetta lezioni di opportunità”.

Lucia Tanti ribadisce che la crescita di una città passa necessariamente da un’edilizia capace di coniugare sviluppo e qualità urbana. «Perché una città possa crescere – afferma – è indispensabile dare respiro a un’edilizia sana, verde, sicura e adeguata agli spazi, collocata all’interno del perimetro urbano».

In questo quadro si inserisce l’adozione del piano di lottizzazione di via Tiziano, nel quartiere Giotto, approvato nella giornata odierna. «È esattamente quello che abbiamo fatto oggi – spiega Tanti – con un intervento che rispetta l’equilibrio del territorio e risponde a un bisogno reale».

Il progetto interessa un’area complessiva di oltre 6.200 metri quadrati e prevede la realizzazione di due palazzine di nove piani, per un totale di 16 appartamenti, oltre a parcheggi pubblici e verde attrezzato. «È importante sottolineare – precisa – che oltre 4.000 metri quadrati non saranno interessati dalle costruzioni», garantendo così un significativo mantenimento di spazi verdi. L’area è inoltre «pienamente inserita nel perimetro urbano e collocata in una delle zone più verdi di Arezzo».

Secondo Tanti, il governo di una città si fonda sull’equilibrio tra tutela e sviluppo. «È proprio nell’equilibrio che si costruisce una buona amministrazione – sottolinea – e l’attrazione abitativa rappresenta una delle strategie centrali per il futuro di Arezzo».

La vice sindaco non nasconde il dispiacere per le critiche espresse da una parte dei cittadini, ma ribadisce la necessità di guardare avanti. «Mi spiace che questa scelta non sia apprezzata da tutti – dichiara – ma se Arezzo vuole continuare a crescere non possiamo pensare che il diritto all’abitare sia stato garantito solo ai giovani aretini degli anni Settanta».

In questo contesto richiama il tema della responsabilità generazionale: «Chi ha beneficiato del boom economico del passato dovrebbe sentire il peso di questa responsabilità, evitando di ritenere che i diritti avuti ieri non debbano essere riconosciuti anche agli aretini di oggi e di domani».

Infine, Tanti prende le distanze da una visione statica della città. «C’è chi vorrebbe musealizzare Arezzo solo perché ritiene di non avere più bisogno di nulla», osserva. «Noi, invece, abbiamo scelto di rappresentare un’Arezzo che lavora, produce, cresce, che ha diritto a una risposta abitativa e che ha bisogno di sviluppo, opportunità e futuro».