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sabato | 20-12-2025

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Politica

Via Tiziano, approvata la variante urbanistica: sì del Consiglio comunale, protestano i residenti

È stata adottata dal Consiglio comunale di Arezzo la variante urbanistica relativa all’area residenziale di via Tiziano, un intervento che interessa una superficie complessiva di circa 6.000 metri quadrati. Il provvedimento è passato con 16 voti favorevoli, 10 contrari e due non votanti, al termine di un dibattito che ha visto posizioni nettamente contrapposte tra maggioranza e opposizione.

La variante prevede la realizzazione di due edifici residenziali con altezza massima di nove piani, che occuperanno solo una parte dell’area complessiva. Ogni palazzina ospiterà otto appartamenti, per un totale di 16 unità abitative, oltre a parcheggi pubblici, aree verdi e una nuova viabilità di servizio, secondo quanto stabilito dal progetto adottato.

La decisione del Consiglio non ha però placato le polemiche. In Sala del Consiglio erano presenti anche i rappresentanti del Comitato di via Tiziano, promotori di una mobilitazione che nei mesi scorsi ha portato alla raccolta di circa tremila firme contrarie all’intervento. Al termine della seduta, i residenti hanno espresso forte amarezza e delusione per l’esito del voto.

«Sono andati avanti come un treno per portare avanti la pratica», hanno dichiarato i rappresentanti del comitato, che contestano le scelte dell’amministrazione e sollevano dubbi sul percorso seguito. «Dov’è l’interesse pubblico in questa procedura?», è la domanda che rilanciano, annunciando di voler proseguire la loro battaglia.

Via Tiziano, via libera alle torri da 9 piani, 6mila metri quadrati, 16 appartamenti

Le posizioni sul progetto di via Tiziano

Maggioranza e Giunta comunale

L’amministrazione comunale difende il progetto come un intervento di riqualificazione urbana e completamento edilizio all’interno di un’area già edificata.
Per l’assessore Francesca Lucherini, la variante consentirà di risolvere criticità storiche della zona, in particolare sulla sosta, grazie alla realizzazione di un parcheggio pubblico, e di conferire all’area un assetto urbanistico più definito e qualitativamente migliore rispetto a molte lottizzazioni del passato. Viene inoltre sottolineato il beneficio economico per il Comune, pari a 456 mila euro di oneri.
Il sindaco Alessandro Ghinelli ribadisce la piena legittimità politica e amministrativa dell’atto, respingendo le accuse legate alla tempistica di fine mandato e definendo l’intervento come un’opera di completamento, non una trasformazione radicale.
Anche Lucia Tanti insiste sul principio che la crescita della città passi da un’edilizia sostenibile, sicura e inserita nel perimetro urbano, capace di coniugare sviluppo e qualità urbana.
I consiglieri Roberto Severi e Piero Perticai evidenziano l’interesse pubblico dell’intervento, ridimensionandone l’impatto (16 alloggi) e sottolineando i benefici legati alla sosta e alla riduzione del traffico e dell’inquinamento.

Critiche ambientaliste e civiche

Michele Menchetti contesta l’intervento come l’ennesima “colata di cemento”, accusando l’amministrazione di privilegiare sistematicamente l’edificato rispetto al verde, in contraddizione con i principi del “green city”. Viene richiamato anche l’abbattimento degli alberi avvenuto in passato come elemento che avrebbe contribuito al degrado dell’area.

Opposizione consiliare (PD e altri gruppi)
Dal Partito Democratico, con Alessandro Caporali, Giovanni Donati e Alessandro Caneschi, arrivano forti critiche sul metodo e sul merito:

  • eccessivo incremento della densità abitativa ed edificatoria del quartiere;

  • scarso coinvolgimento dei cittadini, nonostante le proteste;

  • complessità procedurale del progetto, che potrebbe modificarne l’impianto nel tempo;

  • incoerenza con i documenti urbanistici approvati cinque anni fa, che mantenevano la destinazione dell’area a servizi.
    Secondo l’opposizione, il parcheggio rappresenta un elemento “compensativo” utilizzato per rendere più accettabile un intervento ritenuto sbilanciato.

Posizioni critiche sulla tempistica e sugli effetti futuri

Marco Donati riconosce la legittimità politica della scelta, ma ne contesta il carattere strategico, trattandosi di una decisione assunta a fine consiliatura.
Francesco Romizi parla di un precedente pericoloso, che potrebbe aprire la strada a future richieste di varianti su aree destinate a servizi. Annuncia e sostiene emendamenti volti a ridurre l’impatto dell’intervento (altezza degli edifici, sicurezza idraulica, compensazioni ambientali, studi su traffico e mobilità), dei quali solo uno – quello sulla sicurezza idraulica – viene respinto dall’aula.

Gli emendamenti proposti sono stati in larga parte recepiti dall’assessore, con l’eccezione di quello sulla sicurezza idraulica. Ora si apre la fase dei 60 giorni per la presentazione delle osservazioni, prima del ritorno del provvedimento in Consiglio comunale per l’approvazione definitiva.