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lunedì | 14-07-2025

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Vagnoli su Unione dei Comuni: “Auspico riforma radicale. Governance che faccia perno su convenzioni”

Si tratta del problema della riforma dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino per la quale sono già stati fatti diversi incontri tra i sindaci della vallata e ai quali ha sempre partecipato attivamente lo stesso Vagnoli. Quest’ultimo continua dicendo:

L’Unione non si riforma solo auspicando un rientro di Bibbiena, non è questo il punto. Il punto è un altro: l’Unione,come in tanti altri esempi italiani, non funziona; è una realtà largamente fallimentare dove i costi lievitano e si pongono distanze inutili con i cittadini, trattandosi di un ente di secondo livello. Essere usciti dall’Unione per Bibbiena si è dimostrata ad oggi una scelta felice. Questo non significa “no” al dialogo, il contrario. Con i miei colleghi abbiamo iniziato un bel percorso dal quale mi aspetto molto”.

Vagnoli ribadisce la sua visione incentrata su convenzioni tra comuni per organizzare i servizi, anche in un’ottica solidaristica con i comuni più piccoli:

Le convenzioni ritengo siano la strada giusta per una nuova governance della vallata: meno sprechi, più efficienza, più organizzazione più coordinamento. Ciò che dovremo decidere e presto –  almeno entro il 2021 quando scadrà il percorso naturale dell’Unione – è cosa poter mettere all’interno di questo organismo di secondo livello. Agricoltura? Forestazione? In questa ottica Bibbiena può ripensare all’Unione. Sono tutti temi che sto portando avanti in modo proficuo con colleghi che si sono dimostrati molto collaborativi. Qui non si tratta di essere uno contro l’altro, qui si tratta di collaborare al meglio per risollevare tutti insieme le sorti della nostra valle. Non si tratta di essere a favore o contro a qualcosa in modo cieco o pregiudiziale, si tratta di trovare soluzioni perché in futuro ci siano ancora spazi per i giovani”.

Il problema della “montagna” e quindi del Casentino è al centro delle preoccupazioni del Sindaco che continua:

Stiamo assistendo di nuovo ad un fenomeno emigratorio verso le grandi città. E’ un problema che dobbiamo affrontare tutti insieme e in modo veloce. La cosa fondamentale è migliorare i servizi, renderli più efficienti ed efficaci, abbatter i costi degli stessi, aiutarsi in un’ottica territoriale e soprattutto dialogare con le aziende. Il 70% degli occupati lavora nell’industria, il nostro settore davvero trainante. Pertanto dobbiamo agevolare gli investimenti e migliorare la vita delle persone sul nostro territorio, oltre che rafforzare il ruolo delle scuole”. 

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