Politica
Tra dubbi e striscioni, l’ombra di Agnelli si allunga sulle comunali aretine
Arezzo entra nel vivo della stagione politica che porterà alle elezioni amministrative del 2026. Giorni di confronto serrato, riunioni riservate e telefonate febbrili stanno animando entrambi gli schieramenti, centrosinistra e centrodestra, alla ricerca di candidati capacI di convincere coalizioni ed elettori. Per ora, però, dalle riunioni interne non emergono figure realmente condivise: un segnale di incertezza che sta alimentando apparentamenti, indiscrezioni e nuove ipotesi.
Il centrodestra cerca un nome forte
Tra le ipotesi in campo, da alcune settimane si fa insistente quella che porta al nome di Mario Agnelli, attuale sindaco di Castiglion Fiorentino, figura popolare in Valdichiana e già noto per capacità amministrative e consenso diffuso. L’ipotesi Agnelli non è soltanto un sussurro: sarebbe guardata con favore da una parte rilevante del centrodestra aretino. E il diretto interessato, anche via social, ha sempre, diciamo così, “nicchiato”, strizzando l’occhio all’ipotesi.
Secondo indiscrezioni, il sostegno più convinto arriverebbe dalla Lega, partito di appartenenza di Agnelli, mentre un entusiasmo più tiepido giungerebbe dall’area centrista della coalizione. Recentemente, però, sarebbero emerse aperture anche da una quota di Fratelli d’Italia, fatto che ha sorpreso diversi osservatori politici.
Una candidatura di Agnelli ad Arezzo, qualora confermata, comporterebbe necessariamente le sue dimissioni da sindaco di Castiglion Fiorentino. Un passaggio tutt’altro che secondario, che sta generando reazioni immediate nella cittadina del Cassero.
Castiglion Fiorentino si mobilita: “Arezzo, giù le mani da SuperMario”
La risposta dei castiglionesi non si è fatta attendere. Nelle prime ore di oggi, lungo la SR71, è apparso uno striscione in pieno stile Ultras:
“Arezzo, giù le mani da SuperMario”.
Un messaggio diretto, colorito, che testimonia l’attaccamento di una larga parte dei castiglionesi al proprio primo cittadino, ribattezzato ormai da tempo SuperMario. L’iniziativa conferma come l’eventuale “trasferimento” di Agnelli da Palazzo San Michele a Palazzo Cavallo sarebbe vissuto quasi come una sottrazione.
Un centrodestra senza bussola?
Quel che è certo è che nel centrodestra le idee non appaiono ancora chiare. Non è tardi per decidere, anche se è già superata la prima scadenza indicata di inizio dicembre, ma la mancanza di una linea definita rischia di generare tensioni interne, soprattutto se la scelta finale non convincerà tutte le anime della coalizione. La verità è che, finora, nel centrodestra aretino non si è lavorato davvero a una successione di Alessandro Ghinelli, forse dando per scontato che il testimone potesse passare al consigliere regionale Gabriele Veneri. Un’ipotesi che avrebbe potuto facilitare il percorso, ma che Veneri, reduce da un riconferma in Consiglio regionale non del tutto travolgente, ha escluso pubblicamente, costringendo ora i partiti ad aprire un confronto vero.
Un candidato ancora incerto: le prossime mosse
Non sarà certo uno striscione a frenare le voci che nel centrodestra continuano a circolare con insistenza. Nelle prossime settimane sarà decisivo comprendere se dalla coalizione emergeranno figure “interne” alla città capaci di raccogliere consenso e guidare la successione all’attuale sindaco Alessandro Ghinelli, o se sarà necessario percorrere quei pochi chilometri di Sr71 per convincere Agnelli a mettersi in gioco.




