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lunedì | 01-12-2025

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Politica

TARI, polemiche a San Giovanni: “La maggioranza non ascolta i cittadini e disattende gli impegni elettorali”

Si riaccende il dibattito sulla gestione dei rifiuti a San Giovanni dopo il voto del 28 novembre, quando il Consiglio comunale ha approvato il passaggio dalla TARI alla Tariffa Corrispettiva Puntuale (TCP). Una decisione che la maggioranza di centrosinistra e il sindaco Valentina Vadi hanno sostenuto con compattezza, ma che l’opposizione considera una scelta “sbagliata e dannosa” per i cittadini. Almeno secondo San Giovanni Civica, che attacca duramente l’esecutivo, l’Amministrazione avrebbe “di fatto svenduto la raccolta dei rifiuti a Sei Toscana e Iren”, società quotate in Borsa e dunque orientate – sottolineano – “al profitto più che alla tutela degli utenti”. Il timore del gruppo civico riguarda soprattutto l’impatto economico e la gestione futura del servizio: il regolamento approvato non definirebbe in modo chiaro il numero di conferimenti di rifiuto indifferenziato consentiti senza sovrattassa, rimandando di anno in anno alle indicazioni dei gestori, previste entro il 31 dicembre. Il movimento civico chiede quindi spiegazioni al sindaco, accusandolo di incoerenza rispetto al programma elettorale, dove si parlava di tariffazione puntuale accompagnata da meccanismi premiali per i comportamenti virtuosi. Nel nuovo regolamento, sostengono, “non c’è traccia di premialità, ma solo oneri aggiuntivi che potrebbero tradursi in bollette più alte per molti cittadini”. Un passaggio particolarmente contestato riguarda inoltre il Consiglio comunale aperto del 26 novembre, durante il quale numerosi interventi dei cittadini avevano espresso contrarietà o richiesto modifiche al sistema. Secondo l’opposizione, tali osservazioni sarebbero state “ignorate” dalla maggioranza, che avrebbe tirato dritto senza recepire alcuna proposta. San Giovanni Civica critica anche le recenti dichiarazioni dell’Amministrazione, ritenute “intellettualmente disoneste”, e respinge l’idea che non vi sia stata disponibilità al dialogo: “Le mediazioni c’erano e sono state respinte. La maggioranza ora cerchi almeno di assumersi fino in fondo la responsabilità della scelta compiuta”. Il gruppo poi conclude: “Continueremo a tutelare i cittadini e a sostenerne le ragioni contro una modalità di raccolta che riteniamo punitiva e costosa”.

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