Sicurezza a Saione: la paura non basta più

Dopo i gravi episodi di violenza avvenuti nella zona di Campo di Marte, residenti e commercianti di Saione hanno deciso di alzare la voce. Lunedì sera, nel sottochiesa del quartiere, si è svolta un’assemblea pubblica molto partecipata, segno di una comunità che non vuole più restare in silenzio.
“Saione chiede sicurezza, vivibilità e risposte concrete. Non si può più far finta di nulla” – afferma Arezzo 2020. “Le istituzioni devono tornare a occuparsi davvero di questo quartiere, che da troppo tempo è lasciato a sé stesso”.
A mancare, ancora una volta, è stata l’amministrazione Ghinelli, la stessa che nel 2015 prometteva di combattere il degrado, ma che oggi diserta le occasioni di confronto pubblico. “Il sindaco e la sua giunta hanno usato per anni la paura come strumento di consenso. Ma alla propaganda non è mai seguita un’azione vera: nessuna strategia di presidio, nessun progetto di inclusione, nessun impegno sul decoro urbano”.
Emblematico il caso della caserma della Polizia Municipale in via Filzi, una delle aree oggi più degradate del quartiere. “Fu una scelta sbagliata, che aveva l’unico scopo di fare scena. Non c’è mai stata una presenza costante degli agenti, né un lavoro serio per il recupero dell’area o il coinvolgimento delle comunità locali” – denuncia Arezzo 2020.
“Saione non ha bisogno di slogan, ma di cura, ascolto e interventi strutturali. I cittadini chiedono di vivere in un quartiere sicuro, dignitoso, vivo. Ed è compito della politica dare risposte, non alimentare tensioni per convenienza elettorale”.
A meno di un anno dalle elezioni amministrative, il messaggio è chiaro: “È tempo di chiudere una lunga e deludente parentesi. Arezzo può e deve scegliere un’altra strada: più giusta, inclusiva, attenta alle periferie. Noi siamo pronti a costruirla, insieme ai cittadini”.