Politica
Scuole che chiudono a Castiglion Fiorentino, Rinascimento Castiglionese attacca: “Crolla il bluff della Giunta”
Castiglion Fiorentino – La chiusura dei plessi scolastici de La Nave e di Santa Cristina accende lo scontro politico in Consiglio comunale a Castiglion Fiorentino. A sollevare il caso è il gruppo consiliare Rinascimento Castiglionese, che parla apertamente di “scelta politica” e di “clamorosa mancanza di programmazione” da parte della Giunta.
Secondo l’opposizione, è bastata una semplice interrogazione per far emergere “tutta la fragilità, politica e amministrativa, dell’attuale governo cittadino”. Al centro del dibattito, le motivazioni che hanno portato alla chiusura delle due scuole e la nota ufficiale della Regione Toscana, nella quale si evidenzia come la proposta di ridimensionamento sia arrivata fuori tempo massimo e priva del necessario parere della Conferenza di zona.
«La domanda che abbiamo posto era elementare: che cosa intende fare il Comune?», spiegano i consiglieri di Rinascimento Castiglionese. «La risposta del Sindaco, però, ha fatto crollare un grande bluff».
Dalle dichiarazioni emerse in aula, la chiusura dei plessi non sarebbe legata al numero degli alunni, ma a problemi di sicurezza strutturale. «È stato detto senza troppi giri di parole che le scuole chiuderanno comunque – sottolinea il gruppo – perché il Sindaco non intende “prendersi responsabilità”».
Una posizione che solleva interrogativi pesanti. «Se i problemi strutturali erano noti da anni, come ammesso dallo stesso Vicesindaco, perché si è andati avanti così a lungo senza intervenire?», incalzano i consiglieri. Per il plesso de La Nave, ricordano, «esisteva già un progetto di sistemazione nel 2021», mentre per Santa Cristina «il problema strutturale non era mai emerso prima».
Le spiegazioni fornite non convincono. «Per Santa Cristina il nodo sarebbe il fatto che la scuola è su due piani – riferisce Rinascimento Castiglionese – mentre per La Nave il rischio sarebbe addirittura l’accumulo di 30 centimetri di neve sul tetto. Nemmeno fossimo in Lapponia».
Netta anche la replica sul tema delle risorse economiche. «Non si venga a parlare di mancanza di fondi – afferma il gruppo – perché i soldi li trovano sempre, quando vogliono». L’elenco degli interventi finanziati viene snocciolato punto per punto: «500 mila euro per i giardini, 500 mila per il campo di Fontesecca, 500 mila per Santa Chiara, un milione di euro per “drogare” le tariffe TARI, che oggi i castiglionesi pagano per intero con aumenti fino al 15%». E ancora: «Milioni di euro spesi alla Spiaggina, nel cosiddetto “bunker”, altro che asilo nido, e 700 mila euro per un nuovo campo sportivo».
Da qui la conclusione politica, definita “inevitabile”: «La chiusura delle scuole de La Nave e di Santa Cristina è una scelta politica, figlia di una clamorosa mancanza di programmazione».
Ma il tema non si esaurirebbe qui. «Il Sindaco ha ammesso candidamente che altre scuole chiuderanno», denunciano i consiglieri. «Quali? Manciano? Montecchio?».
Uno scenario che, secondo Rinascimento Castiglionese, disegna un modello di città ben preciso: «Frazioni svuotate, bambini costretti a interminabili viaggi sugli scuolabus, traffico congestionato in via Ghizzi, comunità indebolite e tessuto sociale impoverito».
Il messaggio finale è affidato a una presa di posizione netta: «Le scuole non sono numeri da spostare su una tabella. Sono presìdi di comunità, futuro e identità. E continueremo a dirlo, senza sconti».




