San Giovanni, bagarre in consiglio comunale. Chieste dimissioni del presidente Elena Spadaccio

Un fatto, questo, che ha scatenato un’accesa discussione che hanno visto protagonisti oltre al primo cittadino Valentina Vadi anche il presidente del consiglio comunale Elena Spadaccio, della quale i civici hanno chiesto le immediate dimissioni.
“Abbiamo presentato in consiglio una interrogazione di approfondimento sulla ormai famosa palestra fantasma finanziata con i soldi della Provincia – afferma l’opposizione – visti i termini stringenti della convenzione stipulata nell’agosto del 2021, quindi pienamente nel mandato di Valentina Vadi, abbiamo chiesto lumi su eventuali solleciti esistenti da parte della Provincia. L’assessore Pellegrini ha negato la presenza di alcun sollecito, quando invece esistono PEC che certificano le inadempienze della giunta. Risorse pubbliche che giacciono inutilizzate ormai da 16 anni che, per manifesta incapacità delle Amministrazioni del Partito Democratico sangiovannese
Vista la risposta ci siamo detti insoddisfatti e fortemente preoccupati per il buon esito di questa vicenda.
E visto l’evidente imbarazzo dell’assessore, il Sindaco Vadi si è sentito in dovere, in barba al regolamento del consiglio comunale e sostenuto dal Presidente del Consiglio Comunale, di pretendere la parola e di rendersi protagonista di una vera e propria aggressione verbale nei confronti del nostro gruppo.
Un’aggressione irosa, avvelenata e scomposta, come solo chi sa di essere stato preso in difetto e smascherato poteva mettere in atto.
Ma più grave è stato di certo l’atteggiamento assolutamente partigiano del presidente del Consiglio Comunale, che ha fatto carta straccia del regolamento, per questo ne chiediamo le immediate dimissioni: chi deve fare l’arbitro non può entrare a gamba tesa sull’avversario! Chiederemo agli altri gruppi di opposizione di poter depositare una mozione di sfiducia nei confronti del Presidente del Consiglio Comunale”.
A stretto giro di posta è arrivata la risposta del Centro Sinistra per San Giovanni.
“Il comportamento durante l’ultimo parlamentino, in occasione della lettura della loro mozione, è stato indecoroso e offensivo nei confronti del consiglio comunale e delle istituzioni – ha affermato la maggioranza – Mentre in Consiglio provinciale, in cui è stata presentata una mozione analoga, si sono limitati alla lettura e all’ascolto della risposta del presidente della Provincia, che confermava come non ci fossero inadempienze rispetto agli accordi convenzionali da parte del Comune, a San Giovanni. Il capogruppo dei civici, nella sua controdeduzione, ha più volte citato l’assessore Pellegrini e il sindaco, attribuendo loro inadempienze inesistenti, presenti solo nel suo copione teatrale. Poi ha tentato di forzare il regolamento, impedendo di fatto una replica efficace, delle persone nominate, correttamente e doverosamente concessa dalla presidenza del consiglio. È stato un comportamento scorretto, intollerabile in un contesto istituzionale come quello del consiglio comunale. Ma vogliamo azzardare anche una ragione che giustifica questa strategia. Le parole dell’attuale presidente della Provincia sottolineano la necessità della proattività e della collaborazione tra enti. Queste parole orientate, come dovrebbe essere sempre, alla collaborazione, hanno fatto capire alle liste civiche che si sarebbe andati verso la soluzione anche di questo annoso problema.
“Ci chiediamo se davvero le liste civiche sangiovannesi abbiano a cuore San Giovanni, le scuole di San Giovanni, la necessità della realizzazione di questa nuova palestra, o se pure stiano cercando di fare di tutto perché questo obiettivo non sia realizzato
“Richiamiamo i nostri colleghi a rientrare nel contesto della comunicazione politica, con l’obiettivo di promuovere un dialogo costruttivo e di creare uno spazio di confronto sulle idee e sui progetti, piuttosto che una serie di accuse infondate. Rinnoviamo la nostra fiducia nella presidente del consiglio comunale e nel sindaco e nei componenti della giunta comunale, augurandoci che gli altri gruppi consiliari, con senso di responsabilità, non si facciano trascinare in questo teatrino scomposto che non ha scopo alcuno se non di delegittimare le istituzioni democraticamente elette”.