Politica
Rossi (Prima Montevarchi) attacca il PD: “Sessismo e arroganza istituzionale, alla sindaca solo saluti formali”
È un attacco duro e frontale quello lanciato da Fabio Rossi, coordinatore politico di Prima Montevarchi, che interviene sul tema del senso istituzionale e del ruolo delle donne nel dibattito pubblico locale, accusando la sinistra di incoerenza e di “paura del confronto”, soprattutto quando l’interlocutore politico è una donna di centrodestra.
Rossi parte da quanto avvenuto in Consiglio comunale, dove il Partito Democratico ha presentato una mozione per chiedere un incremento dei progetti nelle scuole sul contrasto alla violenza di genere, mozione che – ricorda – è stata respinta dall’aula.
«Una richiesta – sottolinea – bocciata a suon di fatti, perché esistono già progetti strutturati e in corso tra le scuole e l’Amministrazione Chiassai-Martini».
Secondo Rossi, però, la distanza tra le dichiarazioni pubbliche e i comportamenti concreti emerge chiaramente anche fuori dall’aula consiliare. Il riferimento è alla presentazione, avvenuta domenica 14 dicembre all’Accademia del Poggio, del libro sulla storia di Montevarchi, pubblicato dalla casa editrice Aska e scritto dall’ex sindaco Massimo Gregorini, alla presenza, tra gli altri, dell’ex assessore Ferrucci.
«Il parterre dei relatori – ricostruisce Rossi – prevedeva, oltre all’autore, lo storico Lorenzo Piccioli, il dottor Salvini, segretario generale della Camera di Commercio di Firenze, e Giorgio Valentini, già sindaco di Montevarchi».
A finire nel mirino è il ruolo riservato all’attuale Amministrazione comunale.
«La sindaca in carica – afferma Rossi – è stata relegata al solo saluto istituzionale, come se una donna di centrodestra, alla guida della città da nove anni e mezzo, non fosse degna di intervenire su temi come lo sviluppo della città, il mondo dell’associazionismo culturale, sportivo e del volontariato o sui motori economici e sociali del territorio».
Un atteggiamento che, secondo il coordinatore di Prima Montevarchi, va ben oltre una semplice scelta organizzativa.
«Questo episodio – dichiara – dimostra un alto grado di supponenza, di arroganza politica e di scorrettezza istituzionale, ma soprattutto un atteggiamento sessista. Esattamente l’insieme di quei disvalori che la sinistra dice di voler combattere a parole, ma che nei fatti continua a praticare».
Rossi conclude con una riflessione più ampia sul clima politico cittadino:
«La sinistra difende il ruolo delle donne solo se sono donne di sinistra. Quando invece una donna rappresenta l’istituzione comunale ed è espressione di un’area politica diversa, viene sistematicamente snobbata e marginalizzata. Questo non è confronto democratico, è paura del confronto».
Un intervento che riaccende il dibattito politico a Montevarchi e che chiama in causa non solo i rapporti tra maggioranza e opposizione, ma anche il tema – sempre attuale – della coerenza tra principi dichiarati e comportamenti istituzionali.




