Rinascimento Castiglionese denuncia: “Il Parco delle Comunanze affoga nell’abbandono”
Il gruppo di minoranza in Consiglio Comunale Rinascimento Castiglionese torna a puntare i riflettori sullo stato di incuria di alcune aree pubbliche del territorio. Al centro della nuova segnalazione c’è il Parco delle Comunanze, uno spazio verde che, secondo il gruppo consiliare, versa in condizioni di evidente abbandono nonostante le promesse di riqualificazione.
“Era il 2020 quando la Giunta Comunale approvava la delibera per la riqualificazione del Parco delle Comunanze, un’area che avrebbe dovuto rappresentare un’oasi di frescura, socialità e benessere per la cittadinanza. A distanza di cinque anni – denunciano da Rinascimento Castiglionese – la realtà racconta tutt’altro: un parco lasciato all’incuria, in preda a erbacce, degrado e totale disattenzione da parte dell’Amministrazione”.
Con l’arrivo dell’estate e le alte temperature, la situazione si fa ancora più evidente. “Quell’area che potrebbe – e dovrebbe – offrire ristoro si presenta come un miraggio nel deserto dell’azione amministrativa”, prosegue la nota.
Il gruppo d’opposizione non risparmia critiche al governo cittadino, accusandolo di trascurare le reali esigenze del territorio: “A Castiglioni si parla molto, si promette tanto, ma quando si tratta di intervenire concretamente regna l’inerzia. Le strutture pubbliche si deteriorano e l’unica attenzione istituzionale sembra concentrarsi su eventi, feste e passerelle social”.
Le immagini, secondo i consiglieri di Rinascimento Castiglionese, parlerebbero da sole: “Non servono didascalie, basta guardare per rendersi conto della distanza tra proclami e realtà”.
Un tempo, fanno notare, almeno l’impegno dei volontari aveva permesso di arginare il degrado. “Oggi ci chiediamo: l’assessore competente ha forse dimenticato di inserire il Parco delle Comunanze nella propria agenda?”.
Infine, un appello netto all’Amministrazione: “Chi ha responsabilità, si attivi. Chi è stato eletto per servire la comunità, ascolti i cittadini e agisca, prima che l’abbandono diventi irreversibile. Non possiamo aspettare un’altra delibera nel 2030 per vedere realizzati risultati promessi già cinque anni fa”.
