Politica
Rigutino, due anni senza ponte: Gallorini attacca la Giunta. “A forza di rinvii è diventato il ponte dei sospiri”
Sono passati esattamente due anni dalla demolizione — avvenuta il 30 novembre 2023 — del ponte pedonale che collegava Via della Stazione alla zona di Nocetella, una piccola infrastruttura ma fondamentale per la vita quotidiana di Rigutino. Da allora, la comunità attende la ricostruzione, tra promesse disattese, ritardi e un disagio crescente. A riportare con forza la questione al centro del dibattito è il consigliere comunale Andrea Gallorini (Partito Democratico), che in un intervento molto critico definisce la gestione della vicenda “poco seria e poco rispettosa”.
“Quel ponte divide oggi in due la comunità”
Il ponte, utilizzato da decenni come collegamento pedonale interno, fu rimosso per motivi di sicurezza idraulica. Una scelta ritenuta necessaria, ma che ha lasciato il paese privo di un passaggio sicuro alternativo alla S.R. 71, una strada ad alta percorrenza che attraversa il centro abitato.
“La sua rimozione ha creato un disagio importante che ancora oggi divide in due la comunità”, ricorda Gallorini.
La situazione è diventata ancor più critica negli ultimi mesi:
“Nel solo mese di novembre si sono verificati quattro incidenti nel centro abitato, uno dei quali ha coinvolto anche un pedone”.
Per molti cittadini — anziani, persone con difficoltà motorie, genitori con passeggini — percorrere quel tratto è diventato complicato e pericoloso: “Il marciapiede è troppo stretto e costringe ad attraversare due volte la strada”.
Due anni di solleciti e rinvii
Gallorini ricorda di aver presentato numerose interrogazioni in Consiglio Comunale, ma senza ottenere risposte concrete:
“Ogni scadenza promessa è stata puntualmente rimandata: prima dicembre 2024, poi primavera 2025, poi settembre 2025. E oggi, a dicembre 2025, siamo ancora in attesa dell’approvazione del progetto definitivo.”
Nell’ultimo Consiglio, la Giunta ha annunciato che il progetto sarà approvato “entro dicembre”, con la gara d’appalto prevista subito dopo. Una promessa che il consigliere accoglie con prudenza:
“Prendiamo atto della dichiarazione, ma non possiamo ignorare che il modo in cui è stata gestita la questione fin qui sia stato poco serio e poco rispettoso verso una comunità che attende risposte da troppo tempo.”
“Il ponte dei sospiri: a sospirare ormai sono i rigutinesi”
L’esasperazione dei cittadini è il punto centrale della critica di Gallorini, che usa un’immagine efficace per descrivere la vicenda:
“A forza di rinvii, questa passerella sta diventando davvero il ponte dei sospiri: perché ormai a sospirare sono i cittadini di Rigutino.”
“Servono atti concreti, non altre promesse”
Alle porte del nuovo anno e con le elezioni comunali del 2026 in avvicinamento, il consigliere lancia un messaggio diretto alla Giunta:
“Non servono più promesse: servono atti concreti e lavori che partano davvero, senza ulteriori attese e senza l’ennesimo rinvio a ridosso delle elezioni comunali.”
La ricostruzione del ponte non è solo un’opera pubblica, ma un tassello necessario per restituire sicurezza, continuità e vivibilità al paese. Dopo due anni di attesa, i cittadini chiedono una sola cosa: che questa volta la data promessa sia quella definitiva.




