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sabato | 14-06-2025

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Riduzione del servizio al punto prelievi di Badia al Pino. Tavarnesi: “Inaccettabile”

L’Amministrazione Comunale di Civitella in Val di Chiana prende posizione con fermezza contro la decisione di ridurre, seppur temporaneamente, l’attività del punto prelievi presso la Casa della Salute di Badia al Pino. La chiusura di uno dei box operativi, pur non rappresentando l’interruzione totale del servizio, è considerata un segnale allarmante e inaccettabile, che si traduce in un disagio concreto per la struttura, per il territorio e soprattutto per i cittadini.

In un contesto in cui la sanità territoriale è già messa a dura prova da liste d’attesa interminabili e da disservizi ormai cronici, anche una riduzione parziale come questa assume un significato particolarmente negativo. Il rischio reale è quello di rendere ancora più difficile l’accesso ai servizi sanitari di base, scoraggiando la cittadinanza e compromettendo la fiducia in una struttura che, fino a pochi anni fa, rappresentava un modello virtuoso a livello provinciale.

La Casa della Salute di Badia al Pino è stata una delle prime realtà del genere nella provincia di Arezzo. Un progetto in cui si è creduto e investito, e che per lungo tempo ha garantito un servizio efficiente e di prossimità. Oggi, invece, si assiste a un lento e progressivo indebolimento, aggravato dall’assenza di risposte concrete da parte dei vertici sanitari e dal mancato rispetto delle promesse fatte.

«È inaccettabile quanto sta accadendo – ha dichiarato il Sindaco di Civitella, Andrea Tavarnesi – soprattutto in un momento in cui la nostra Casa della Salute sta sostenendo anche la domanda proveniente da cittadini non residenti. Avevamo ricevuto rassicurazioni sull’implementazione del servizio, compresa l’installazione di un totem per il ritiro dei referti, ma la realtà è ben diversa: meno servizi, più disagi. La politica parla di rilancio della sanità territoriale, ma i fatti dimostrano l’esatto contrario. Qui si sta smantellando una realtà fondamentale per il nostro territorio».

L’Amministrazione chiede con urgenza che venga ritirata questa decisione e che si intervenga concretamente per ripristinare e rafforzare l’intero servizio. Non si possono accettare soluzioni provvisorie che penalizzano un bacino di oltre 8.000 abitanti.

Il diritto alla salute è un bene fondamentale e non può essere oggetto di compromessi.

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