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martedì | 15-07-2025

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Re.A.Dy, Mori: “Altra promessa non mantenuta, fondi regionali persi!”

“Ad Agosto 2015 in una delle primissime Giunte dell’amministrazione Ghinelli fu ritirata l’adesione del Comune di Arezzo dalla Rete Re.A.Dy (rete delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere). La Delibera sottolineava come l’amministrazione condannasse qualsiasi discriminazioni per orientamento sessuale e di genere ma la permanenza in quella Rete doveva essere valutata in quanto al momento non era ritenuta una priorità.

In 5 anni di amministrazione evidentemente la questione non è mai stata rivalutata e la tutela della persone gay, lesbiche, bisex e trans aretine continuano ad essere considerate di serie B, non importanti, preferendo anzi nel corso degli anni patrocinare e promuovere eventi di dubbia scientificità sul gender anziché promuovere momenti di formazione e sensibilizzazione volti all’accoglienza e al rispetto di tutti e tutte.

Cosa si è perso il Comune di Arezzo in questi 5 anni non facendo più parte della Rete Ready? Finanziamenti regionali pari a oltre € 15.000, infatti non facendo più parte della rete il non è stato possibile ricevere e beneficiare delle risorse che la Regione Toscana eroga annualmente agli Enti toscani della Rete per realizzare progetti di educazione, prevenzione dal bullismo e da qualsiasi discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere, finanziamenti che invece la Provincia e altri Comuni del territorio hanno ricevuto. 

Vorrei concludere le mie considerazioni al termine di questa campagna elettorale faticosa ma entusiasmante, sottolineando come Luciano Ralli si sia dimostrato aperto verso qualsiasi iniziativa di tutela delle minoranze e dei più deboli, come testimonia anche la risposta al questionario inviato a tutti i candidati Sindaco dall’Associazione Chimera Arcobaleno Arcigay Arezzo in cui si impegna a promuovere qualsiasi iniziativa atta a prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione verso le persone LGBT. Al contrario dalla coalizione del Centrodestra si è avuto solo un silenzio molto significativo. Nessuna risposta al questionario e, soprattutto, una chiusura totale a qualsiasi iniziativa concreta, con perdita anche di fondi destinati ad attività che potessero contrastare in maniera concreta distorsioni socio-culturali che la destra stessa cavalca e mette davanti ad ogni forma di dialogo. Si tratta di posizioni anacronistiche e discriminatorie che nessuna amministrazione comunale dovrebbe assumere, men che meno chi si proclama ‘Sndaco di tutti gli aretini!'”