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giovedì | 10-07-2025

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Provincia di Arezzo, Lucacci replica a Polcri: “Dichiarazioni infondate, serve rispetto delle regole e un passo indietro”

AREZZO – Il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia Francesco Lucacci rompe il silenzio e replica alle dichiarazioni rilasciate dal presidente Alessandro Polcri a margine dell’incontro con il Prefetto e i sindacati, definendole “inopportune, infondate e indice di uno scarso senso democratico”.

“Ho atteso qualche giorno prima di rispondere – dichiara Lucacci – ma le affermazioni di Polcri meritano una replica chiara. Dopo aver aderito formalmente al gruppo che sostiene la candidatura di Del Ghingaro alla presidenza della Regione Toscana, Polcri ha smentito di essere lui stesso candidato, ma ha confermato l’appartenenza a quel gruppo, senza smentirla. Una posizione che rende evidente il suo ennesimo trasformismo.”
Lucacci definisce le uscite pubbliche del presidente come “gravi sul piano istituzionale”, e sottolinea come le sue affermazioni sul mancato voto al bilancio denotino una “preoccupante ignoranza del regolamento del Consiglio Provinciale”.

“Affermare che la mancata approvazione del bilancio sia un inadempimento dei consiglieri – attacca Lucacci – è falso e pericoloso. I consiglieri non sono obbligati a votare in favore degli atti proposti, e chi lo sostiene calpesta il principio democratico della libertà di voto. Nessuno è tenuto a garantire una maggioranza a Polcri, soprattutto dopo che ha disatteso gli impegni presi.”
Il consigliere ricorda come la lista “Comuni per la Provincia”, civica di centrodestra di cui fa parte, si fosse presentata con un mandato chiaro: sostenere Polcri solo fino alle sue promesse dimissioni, e in caso contrario passare all’opposizione.

“Polcri ha tradito prima il centrodestra, poi il centrosinistra, poi di nuovo il centrodestra. Ha promesso dimissioni prima e dopo il rinnovo del Consiglio, salvo poi restare saldamente incollato alla poltrona. Il mandato ricevuto dai consiglieri di centrodestra era chiaro: sostenere un presidente solo se rappresentativo dell’area, e in caso contrario opporsi.”
Lucacci entra anche nel merito tecnico delle procedure consiliari, contestando al presidente una “lettura errata del regolamento”:

“Il regolamento prevede chiaramente che in assenza del numero legale – 7 consiglieri presenti – la seduta non può essere aperta. Ed è altrettanto chiaro che chi si assenta per non partecipare al voto non commette nessuna violazione, ma esercita un diritto politico. È grave che il Presidente ignori tutto questo e continui ad alimentare tensioni.”
Secondo il consigliere, il vero nodo politico è la mancanza di una maggioranza:

“La verità è che Polcri non ha i numeri per governare. E non chiede lo scioglimento del Consiglio solo per paura di nuove elezioni, che potrebbero sancire una maggioranza netta del centrodestra. Ma così facendo paralizza l’ente e rinvia il confronto con gli elettori.”
Lucacci è netto anche sul piano politico:

“Polcri è ormai schierato con una formazione civica che si contrappone sia al centrodestra che al centrosinistra. Non ha più una maggioranza, né oggi né dopo eventuali nuove elezioni. A questo punto è chiaro: il problema della Provincia è Polcri stesso. Prenda atto della situazione, si dimetta e si ricandidi se ritiene, ma con i voti della sua nuova coalizione.”
Infine, il consigliere invoca un intervento straordinario:

“Serve una presa d’atto politica della situazione, ma anche istituzionale. La legge Delrio non offre strumenti adeguati in un caso come quello aretino. Sarebbe necessario procedere al commissariamento della Provincia di Arezzo, con la successiva indizione di nuove elezioni per eleggere un nuovo presidente e un nuovo consiglio.”

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