“Non inviti alla fuga, ma visione e investimenti: salviamo le aree interne”

Azione Arezzo: “No alle scelte del governo che penalizzano i territori più fragili ma strategici”.
Le aree interne non sono scarti marginali del Paese, ma presìdi vivi e strategici per il futuro della Toscana e dell’Italia. È il messaggio forte e chiaro lanciato da Azione Arezzo, che esprime un netto dissenso verso le politiche del governo in materia di sviluppo territoriale e aree marginali.
“Diciamo un grande e fermo NO a proposte che rischiano di abbandonare intere porzioni della nostra provincia, colpendo comunità che già oggi resistono con coraggio allo spopolamento e al declino” – scrive Azione Arezzo in una nota.
Nel mirino del movimento guidato da Carlo Calenda ci sono i recenti orientamenti governativi che – secondo Azione – disinvestono nei territori fragili e periferici, nonostante le loro enormi potenzialità:
“Questi luoghi non sono margini, ma risorse decisive: umane, ambientali, culturali e anche climatiche. In un Paese che si surriscalda e in città sempre più invivibili, congestionate e costose, le aree interne possono rappresentare un’alternativa concreta e sostenibile, se supportate da politiche lungimiranti”.
Secondo Azione Arezzo, le chiavi per invertire la rotta sono ben note: infrastrutture digitali all’altezza, trasporti capillari ed efficienti, energia pulita, housing accessibile, valorizzazione del lavoro da remoto e sostegno alle microeconomie locali.
“È un’occasione storica. Il lavoro agile, il turismo lento, l’agricoltura evoluta e i nuovi modelli abitativi possono far rinascere questi territori, ma serve coraggio politico. Non tagli e disinteresse”.
Nel loro appello, i rappresentanti di Azione mettono in luce anche la crescente insostenibilità delle aree urbane, soprattutto per le nuove generazioni:
“Affitti alle stelle, inquinamento, traffico, alienazione: la città sta diventando invivibile. È paradossale che proprio quando molte persone cercano alternative, lo Stato si disimpegni da chi potrebbe offrirle”.
La posizione di Azione Arezzo è chiara:
“Le aree interne non si svendono, si valorizzano. Non serve un invito alla fuga, ma un progetto nazionale per viverci meglio, lavorarci, innovare. Noi continueremo a batterci per un modello di sviluppo equilibrato, inclusivo, attento alle sfide ambientali e sociali del nostro tempo”.