Mense scolastiche, a San Giovanni “le più care del Valdarno”

Le Liste Civiche Sangiovannesi denunciano, tramite un comunicato stampa a firma Catia Naldini e Antonio Vannini, l’aumento del costo della mensa scolastica che partirà dal prossimo anno scolastico.
“Non bastava – scrivono – l’incremento della tariffa minima dei parcheggi in Piazza della Libertà, seguito poi dall’incredibile regolamento Tarip che ha scatenato le proteste (legittime) di cittadini, associazioni e forze politiche. L’ennesimo capitolo del romanzo (sperando sia l’ultimo) è arrivato con la Determina Dirigenziale sul servizio di refezione scolastica per l’anno 2025/2026, che ha sancito un incremento su tutte le fasce di reddito. Ma, come si dice, “calma e gesso”: i numeri presi da soli danno poco il senso delle cose e vanno sempre contestualizzati. E considerato che si parla di incrementi di prezzo, quale migliore parametro da osservare può essere il tasso d’inflazione, che in Italia è al 1,7% (fonte ISTAT, maggio 2025) ? Un numero ben diverso dall’incremento che le famiglie sangiovannesi dovranno sopportare per i propri figli: il 20%”. Dati alla mano, come fanno presente i civici, il comune amministrato da Valentina Vadi ha il costo più alto di tutta la vallata: “Prendiamo i comuni del Valdarno aretino: la nostra San Giovanni ha il triste primato delle tariffe più alte, su tutte le fasce di reddito. Nella fascia di reddito che va da 0 a 5000 euro, la tariffa più bassa è quella di Castelfranco Pian di Scò (gratuita) seguita da Terranuova (euro 2.20), Cavriglia (euro 2.70) ed infine, la più alta: San Giovanni, con 3,48 euro a pasto. E così via sulle altre fasce, in una classifica di tariffe in cui i vari comuni si scambiano posizioni, solo San Giovanni rappresenta la triste certezza: ha sempre il primato del prezzo più alto, dove la tariffa massima arriva a costare 6 euro, ben 1,20 euro in più di Cavriglia. E cosa saranno mai 1,20 euro! Sono ben 250 euro di differenza tra un comune e l’altro! Qualche tempo fa l’amministrazione comunale, sempre targata Pd, decise di chiudere la mensa comunale ed esternalizzare il servizio. Siamo sicuri che la qualità sia migliorata ? Siamo sicuri che il Comune abbia un servizio efficace ed efficiente ? Siamo sicuri che ci sia stato un risparmio per le casse comunali ?”