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sabato | 13-12-2025

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Politica

Menchetti: “Sarò candidato a Sindaco di Arezzo” e si scaglia contro la CGIL: “Riscopre oggi problemi ignorati per anni”

«È curioso come la CGIL aretina riscopra solo adesso i problemi dei lavoratori del Comune». Parte da qui l’intervento di Michele Menchetti, consigliere comunale di Arezzo, che in una lunga nota interviene duramente sul recente documento del sindacato dedicato alle criticità degli enti locali e, in particolare, del Comune di Arezzo.

Menchetti sottolinea innanzitutto una contraddizione che, a suo avviso, non può passare inosservata. «Il segretario provinciale della CGIL – osserva – è anche un dipendente comunale: chi meglio di lui dovrebbe conoscere da anni le dinamiche interne di questo ente? Eppure i problemi sembrano emergere solo oggi».

Il sindacato ha parlato di una «situazione di gravissima difficoltà» per i dipendenti degli enti locali, affermando che questa «si riflette pesantemente sui cittadini» e richiamando i futuri candidati sindaco alla consapevolezza delle condizioni della macchina amministrativa. Un passaggio che Menchetti dice di condividere, ma solo in parte.
«Questa situazione – afferma – è il frutto di un’amministrazione in cui il sindaco è stato assente dal territorio per troppo tempo, con una presenza percepita come “da remoto”».

“Dipendenti senza senso di appartenenza”

Nel mirino dell’esponente di opposizione c’è soprattutto il clima interno al Comune.
«I dipendenti hanno perso il senso di appartenenza e la fiducia nei sistemi di valutazione – sostiene – e diversi profili di alto livello hanno scelto di andarsene, migrando verso altri enti della pubblica amministrazione».

Un disagio che, secondo Menchetti, trova conferma anche nell’ultima progressione verticale riservata ai dipendenti comunali.
«È andata a finire come era ampiamente prevedibile – afferma –. Alcuni hanno fatto il salto di carriera, gli elenchi dei promossi parlano chiaro, ma moltissimi lavoratori sono frustrati nelle loro legittime aspirazioni e stanno valutando ricorsi e accessi agli atti».

Dirigenza a termine e silenzi del sindacato

Uno dei passaggi più duri riguarda l’uso degli incarichi dirigenziali a tempo determinato ex articolo 110.
«Perché la CGIL – si chiede Menchetti – non ha mai attenzionato lo smodato ricorso a questo strumento durante gli anni dell’amministrazione Ghinelli?».

I numeri, secondo il consigliere, parlano da soli: «Oggi in Comune su nove dirigenti, oltre al segretario generale, se ne contano ben cinque a tempo determinato (Chieli Serena, Dell’Anna Francesco, Frescucci Paolo, Rossi Gianni, Cinatti Lorenzo), uno in comando in regione (Anna Guiducci)  e solo tre (Antonella Fabbianelli, Alessandro Forzoni, Lucia Rulli) a tempo indeterminato».

“Un malessere che emerge dal sondaggio”

Da candidato sindaco alle elezioni comunali del 2026, Menchetti ha promosso un sondaggio anonimo tra i dipendenti comunali.
«Quello che sta emergendo – spiega – è una profonda insoddisfazione per il mancato riconoscimento della professionalità, per l’assenza di reali sistemi meritocratici e per condizioni di lavoro spesso inaccettabili».

Tra gli esempi citati, il caso dell’archivio comunale di via della Fiorandola, dove sono conservate le pratiche edilizie.
«La struttura non è a norma – denuncia Menchetti – tanto che il Comune ha vietato l’accesso ai tecnici esterni. Le pratiche vengono trasportate a bordo di furgoni fino a piazza Fanfani, con maggiori costi e il rischio concreto di smarrimenti».

Una situazione che solleva un interrogativo diretto: «Perché i tecnici esterni devono essere tutelati e i dipendenti comunali no? Dove è il sindacato? Perché non si sono viste barricate per difendere chi lavora quotidianamente in quegli spazi?».

Il caso Polizia Municipale

Menchetti torna poi sul tema della nomina del Comandante della Polizia Municipale, criticando quella che definisce una posizione ondivaga del sindacato.
«Oggi la CGIL chiede che il comandante sia un dirigente e fa di fatto assist all’amministrazione Ghinelli – osserva –. Ma dov’era quando nel 2020 il comandante non era un dirigente? E dov’era nel 2019, quando il concorso da dirigente fu bandito e poi ritirato durante il suo svolgimento, lasciando quaranta candidati con un pugno di mosche?».

“Se sarò sindaco, meno dirigenti e più merito”

Menchetti chiude guardando al futuro.
«Se e quando diventerò sindaco – afferma – uno dei miei obiettivi sarà ridurre drasticamente il numero di dirigenti e posizioni organizzative, rendendo il Comune di Arezzo più attrattivo e meritocratico, soprattutto per i giovani che oggi non aspirano più al cosiddetto posto fisso».

«Questa è la situazione reale del Comune di Arezzo – conclude –. I sindacati la conoscono. Ora la conoscono anche gli altri candidati sindaco».